La tregua tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza è entrata in vigore e dovrebbe portare al rilascio di 13 ostaggi israeliani nel pomeriggio. È previsto che il cessate il fuoco duri 4 giorni. L’inizio di questa “pausa umanitaria”, inizialmente prevista per giovedì 23 novembre, è scattata come previsto questa mattina, nel 49esimo giorno di guerra tra Hamas e Israele. La prima liberazione degli ostaggi (13 tra donne e bambini) è prevista intorno alle 16. Circa due ore prima che la tregua entrasse in vigore, il direttore generale del ministero della Sanità di Hamas, Mounir Al-Bursh, ha detto all’Afp che i soldati israeliani stavano “conducendo un raid in un ospedale indonesiano” dove sono ancora in cura 200 pazienti. Una donna sarebbe stata uccisa. Gli attacchi dell’Idf si sono verificati inoltre nei campi profughi di Jabalia, Nuseirat e al-Maghazi nel nord di Gaza. Hamas ha confermato “la completa cessazione delle attività militari” per quattro giorni, durante i quali verranno rilasciati 50 ostaggi, in cambio del rilascio di “tre prigionieri palestinesi” ciascuno. Una fonte della sicurezza egiziana ha detto all’Afp che una delegazione della sicurezza egiziana sarà presente a Gerusalemme e Ramallah per garantire il “rispetto della lista” dei prigionieri palestinesi rilasciati. Funzionari della sicurezza israeliani, accompagnati da personale della Croce Rossa e agenti egiziani, saranno schierati nella “sala egiziana” del valico di frontiera di Rafah per ricevere gli ostaggi rilasciati da Gaza che poi voleranno da li’ all’aeroporto di al-Arish in Israele, secondo quanto riferito da questa fonte. L’accordo resta fragile. Subito dopo l’inizio della pausa umanitaria è stato intercettato un razzo sparato da Gaza. Mentre l’esercito israeliano ha fatto esplodere prima della tregua un tunnel scavato sotto l’ospedale Shifa.
“Sono qui per portarti a casa. Sei in un luogo sicuro”. I soldati israeliani si preparano a ricevere gli ostaggi che potrebbero essere profondamente traumatizzati dopo il rapimento da parte dei militanti del movimento islamico palestinese Hamas il 7 ottobre. I soldati hanno ricevuto un manuale sui traumi e informazioni sul primo soccorso medico. Anche le prime parole che diranno agli ostaggi sono state scelte con cura. Gli esperti avvertono che molti avranno bisogno di tempo per riprendersi. Su richiesta delle autorità, gli specialisti in abusi sui minori dell’Istituto Haruv di Gerusalemme hanno preparato linee guida dettagliate su come trattare i minori una volta rilasciati. “Quando i soldati incontrano un bambino”, si legge nel manuale visionato, “dovrebbero presentarsi educatamente ed esprimere frasi rassicuranti come ‘Sono qui per prendermi cura di te'”. (AGI)
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