ROMA La Corte di Cassazione, terza sezione, ha annullato con rinvio per la posizione di Cristian Vommaro (difeso dalle avvocate Giorgia Greco e Tanja Argirò), coinvolto nell’inchiesta denominata “Affari di Famiglia“, coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il provvedimento degli Ermellini riguarda il reato di spaccio di stupefacenti aggravato dalla partecipazione alla consorteria criminale che fa riferimento al presunto clan Calabria-Tundis. Nell’inchiesta era emerso il coinvolgimento di Vommaro nelle attività di narcotraffico, secondo l’accusa avrebbe «svolto un ruolo di demoltiplicatore del gruppo, concorrendo a diffondere la cocaina fornita dal gruppo sotto le direttive di Pietro Calabria e Andrea Tundis.
La Dda di Catanzaro, insieme ai carabinieri del Comando Provinciale di Cosenza e della Compagnia di Paola, hanno eseguito misure cautelari non solo verso la presunta associazione mafiosa ma anche nei confronti di due associazioni dedite al traffico di stupefacenti operanti a San Lucido e Paola. Il gruppo di San Lucido aveva Cosenza come canale di approvvigionamento della droga, quello di Paola non disdegnava i canali classici ovvero di rifornirsi anche nella Piana di Gioia Tauro. Le indagini si sono avvalse delle dichiarazioni di collaboratori di giustizia e di attività tecniche di controllo del territorio e di intercettazione dalle quali sono emerse le attività estorsive, i tentativi di incendio a esercizi commerciali e non solo. La Distrettuale è sicura di aver inflitto un duro colpo a chi ritiene di aver inquinato l’economia locale attraverso le estorsioni, l’usura, l’esercizio abusivo del credito, le condotte intimidatorie. (f.b.)
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