Ultimo aggiornamento alle 12:16
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

L’inchiesta

Lotta alla ‘ndrangheta, confiscati beni per 1 milione ad un imprenditore reggino

Il provvedimento è stato eseguito dalla Mobile. Domenico Bruno è finito nell’inchiesta “Malefix” della Dda reggina

Pubblicato il: 25/11/2023 – 8:59
Lotta alla ‘ndrangheta, confiscati beni per 1 milione ad un imprenditore reggino

REGGIO CALABRIA Beni per un milione di euro sono stati confiscati ad un imprenditore reggino. Il provvedimento è stato eseguito stamane dalla Squadra Mobile di Reggio Calabria su disposizione del Tribunale Sezione Misure di Prevenzione di Reggio Calabria.
Si tratta del patrimonio mobiliare ed immobiliare di Domenico Bruno, di 62 anni, accusato di appartenere alla cosca Libri. L’imprenditore reggino, operante nel settore del commercio all’ingrosso di arredamento per uffici e negozi, era stato arrestato dal personale della locale Squadra Mobile il 24 giugno del 2020 in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare, emessa nell’ambito dell’operazione c.d. “Malefix”.
L’uomo è indiziato, allo stato del procedimento e fatte salve successive valutazioni nel merito, del reato di associazione per delinquere di stampo mafioso ed estorsione.
In particolare all’imprenditore viene contestata una tentata estorsione operata ai danni di un gestore di materiale di consumo al fine di favorire la società che eseguiva i servizi di pulizia presso il Grande Ospedale Metropolitano di Reggio Calabria.
Le successive indagini patrimoniali hanno dimostrato che l’imprenditore, in virtù dell’appartenenza al clan mafioso, era riuscito, con il profitto derivante dalla gestione di attività illecite e avvalendosi della forza intimidatrice derivante dal vincolo associativo, ad accumulare un ingente capitale, sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati, che reinvestiva nell’acquisto di beni immobili al fine di eludere la normativa antimafia.
Il sequestro, richiesto dal Questore della provincia di Reggio Calabria sulla base delle risultanze investigative, corroborate dalla pronuncia confermativa del Tribunale della Libertà, aveva evidenziato all’A.G. l’evidente sperequazione finanziaria tra quanto dichiarato ed il patrimonio acquisito.

I beni confiscati


Il Tribunale di Reggio Calabria – Sezione Misure di Prevenzione, accogliendo le suddette risultanze investigative, ha disposto la confisca dei seguenti beni:

  • n.12 appezzamenti di terreno;
  • n.3 unità immobiliari,
  • n. 1 impresa individuale sita in Reggio Calabria e avente ad oggetto la progettazione e la realizzazione di arredamento per interni;
  • n. 2 rapporti finanziari intestati rispettivamente alla moglie e alla figlia del nominato in oggetto.

Inoltre l’autorità giudiziaria ha disposto, nei confronti dell’imprenditore la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di P.S. con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per 4 anni.

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato.

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x