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La madre del bambino lasciato solo a scuola: «Per loro era “disabile e fastidioso”»

In un’intervista su Repubblica racconta l’episodio e aggiunge: «Ieri mio figlio ha avuto un crollo emotivo, tende a colpevolizzarsi»

Pubblicato il: 27/11/2023 – 13:18
La madre del bambino lasciato solo a scuola: «Per loro era “disabile e fastidioso”»

RENDE «Ieri ha avuto un crollo emotivo, teme di ritrovarsi solo e tende a colpevolizzarsi». A parlare è Marianna, avvocata di Cosenza, madre del bambino lasciato solo in classe a causa «dell’ammutinamento di compagni e insegnanti». Marianna si sfoga su Repubblica, lamentandosi delle condizioni emotive del figlio, che avrebbe risentito psicologicamente del caso. «Giovedì e venerdì – dice nell’intervista – l’ho mandato a scuola sperando di ricevere scuse, invano. L’hanno definita una bolla di sapone, ma le ripercussioni psicologiche sono evidenti». L’avvocata ripercorre il caso dall’inizio. «Quella mattina avrebbe dovuto segnare un nuovo inizio per mio figlio nella nuova sezione, invece ha trovato tutti i banchi vuoti». Lo spostamento di classe è motivato da «incomprensioni con alcune maestre che si ostinavano a ribadire la necessità di un’insegnante di sostegno». Ma, specifica la madre, «la diagnosi di iperattività con funzionamento intellettivo superiore alla media non aveva rappresentato un requisito per il riconoscimento dell’invalidità». Il bambino, anche bilingue, «era diventato il “ritardato” della classe. Anziché valorizzarlo, l’avevano escluso». Da qui la decisione di cambiare classe, scelta non apprezzata da insegnanti e genitori che «hanno organizzato l’ammutinamento».

Il cambio di classe

All’inizio le cose, racconta a Repubblica, sembravano andare bene. «Dopo un primo approccio mediante il linguaggio universale della musica, che ha visto mio figlio suonare in allegria con i nuovi compagni, quella mattina, la “festa dell’accoglienza” avrebbe dovuto sancire l’inserimento nella nuova classe. Invece erano tutti assenti e lui si è trovato smarrito in un’aula deserta». L’innocenza del bambino lo porta a credere che tutti avessero la febbre. «Sentendosi fortunato per non essersela beccata anche lui, ha preparato un disegno da regalare al nuovo compagno di banco non appena fosse guarito. Inconsapevole del fatto che l’assenza di massa era una protesta contro di lui, presenza non gradita». I problemi con gli insegnanti erano nati il giorno prima, tanto che, denuncia la madre, la nuova maestra di matematica «si ostinava a definirlo disabile e fastidioso». La rappresentante di classe avrebbe poi «aizzato» i genitori che sulle chat che «hanno organizzato il piano». La conferma arriva direttamente da una delle mamme coinvolte. «Ha ammesso che in quella chat è partito l’accordo, seppur senza costrizioni. Mi sono sentita trafitta da cotanta cattiveria da parte di adulti che dovrebbero rappresentare l’esempio per i bambini».

L’esposto alla Procura

La conseguenza è stata l’esposto alla Procura dei minorenni di Catanzaro per violenza psicologica aggravata ai danni di un minore, con il coinvolgimenti anche del Garante per l’Infanzia Antonio Marziale che ha avviato un’istruttoria. Alla madre solidarietà soltanto dagli insegnanti di italiano e immagine. «Per il resto silenzio assoluto. Anche della dirigente dell’Ufficio Scolastico Provinciale, alla quale ho inviato una diffida, chiedendole l’accesso agli atti. A breve sarà convocata in procura. Procederò legalmente per difendere i diritti di mio figlio, di tutti i bambini che subiscono ingiustizie e le famiglie non hanno gli strumenti o il coraggio per ribellarsi». Il bambino, scosso dalla situazione, verrà forse trasferito in un’altra scuola. «Sto valutando, ma devo essere certa si tratti di un ambiente in cui il pregiudizio non prevalga sull’inclusione e sulla valorizzazione delle diversità, obiettivi primari della scuola. Non posso provocargli ulteriore sofferenza». A restare è sicuramente lo sconforto della madre. «Ho sempre creduto nell’istituzione scolastica come luogo di edificazione morale. Ma, purtroppo, in un momento in cui si ribadisce il ruolo fondamentale della scuola nell’educazione delle nuove generazioni, ho avuto la prova che, talvolta, di concerto con alcuni genitori, determinati insegnanti si rilevano promotori di azioni di inciviltà umana» ha concluso.

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