LAMEZIA TERME «Rinascita Scott rappresenta, almeno per l’esito in primo grado, una vittoria importante per lo Stato, condannati i livelli militari della ‘ndrangheta vibonese, la cui pervasività, la cui capacità di controllare il territorio, sul piano delle relazioni produttive è stata ampiamente riconosciuta. Ma non c’è solo la condanna del livello militare della ‘ndrangheta vibonese: inizia a farsi strada finalmente, seppur tardivamente, l’azione repressiva di contrasto dei colletti bianchi». L’ultima puntata di “Lettera R”, lo spazio di approfondimento settimanale de “L’altro Corriere Tv” condotto da Giancarlo Costabile, è dedicata al processo Rinascita Scott. Un’analisi della sentenza, che secondo Costabile rappresenta «uno spartiacque perché ha retto sostanzialmente tutta la struttura che la procura antimafia di Catanzaro negli anni era riuscita a documentare», ma non solo. Costabile, infatti, riprendendo alcune considerazioni fatte dal testimone di giustizia Rocco Mangiardi, ha analizzato il processo contestualizzandolo e ponendo interrogativi precisi: «Dove erano i cittadini? Dove erano i soggetti organizzati? A parte la generosa presenza di Libera che si è costituita coraggiosamente parte civile, e quelle poche rappresentanze della società civile, dove erano tutti i professionisti dell’antimafia?». La lotta alla ‘ndrangheta deve essere un impegno comune. «Non possiamo continuare a delegare la nostra capacità di resistenza. Non possiamo continuare a cedere alle lamentazioni, ai piagnistei. È arrivato il momento – dice Costabile – di impegnarsi, di metterci la faccia, di schierarci come comunità». (redazione@corrierecal.it)
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