REGGIO CALABRIA Il Consiglio regionale ha approvato una legge che rende impiegabile in Calabria Verde un notevole contingente di precari, soprattutto quelli della legge 15: si tratta di oltre 500 unità di personale, impiegato oggi presso alcuni Comuni della Calabria (soprattutto San Giovanni in Fiore e Acri), l’Ente parco nazionale del Pollino e i Consorzi di bonifica oggi in liquidazione. In pratica si mettono in capo a Calabria Verde tutti i lavoratori della forestazione. La legge è stata presentata dall’assessore regionale alla Forestazione Gianluca Gallo, e dai capigruppo dei partiti della maggioranza di centrodestra De Nisi, Crinò, Comito, Neri, Gelardi, Graziano. «L’intento della presente modifica di legge – si legge nella relazione – è quello di utilizzare tali unità in attività esecutiva di cantieristica forestale, lotta attiva agli incendi boschivi, contrasto al dissesto idrogeologico, oltre che rispondere alla soluzione d’occupazione a tempo determinato che vedrà occupati tali lavoratori per un numero di giornate lavorative determinato fino alla concorrenza del contributo individuale omnicomprensivo fisso annuo che viene stabilito in euro 11.157,24, cifra esattamente spesa oggi per il sostegno economico di tali lavoratori». La norma ha avuto il disco verde anche dalle opposizioni di centrosinistra.
A illustrare la legge lo stesso Gallo, che ricorda come «i sindacati chiedevano la contrattualizzazione di questi precari a tempo indeterminato presso Azienda Calabria Verde. Credo che sia una risposta che si dà a questi lavoratori che escono dal precariato e potranno avere un percorso all’interno della forestazione che è un comparto che va rifondato e rilanciato». Raffaele Mammoliti (Pd): «Non si comprende perché, se già vi era una sostanziale convinzione a fare questa procedura, si arriva all’inserimento ad horas e all’ultimo momento di questo provvedimento. È chiaro – sostiene Mammoliti – che sarebbe stato più utile valutare la vicenda, conoscendo comunque le interlocuzioni positive con i sindacati. Bene questa stabilizzazione ma chiediamo una più ampia ricognizione del precariato per arrivare a un piano straordinario per il lavoro. Noi siamo disponibili al confronto su questi temi ma chiediamo che siano rispettate le prerogative del Consiglio regionale». Il capogruppo del Pd Bevacqua ribadisce la posizione di Mammoliti e chiede «se c’e stata concertazione con i sindacati e se c’è il parere positivo degli organi tecnici della Regione». La controreplica di Gallo: «Ringrazio il presidente Occhiuto che abbiamo sempre manifestato attenzione al tema del precariato, con il nostro impegno di svuotarlo e non aggiungerne altro. Ripeto, questo provvedimento – sottolinea Gallo – dà una risposta seria al precariato, cosa finora mai fatta, e dà ai lavoratori la possibilità di guardare al futuro con maggiore serenità, se ovviamente accederanno a questo percorso. E si tutelano poi i lavoratori dei disciolti Consorzi di bonifica. C’è un lungo percorso che abbiamo fatto con i sindacati che ci hanno chiesto a gran voce questa contrattualizzazione. Non è un provvedimento da malapolitica ma un grande provvedimento, e lo inseriamo così perché proprio i sindacati ci hanno chiesto che questi lavoratori già da adesso possano iniziare a lavorare e godere non nel 2026 ma nel 2025 della disoccupazione agricola». Anche l’assessore regionale al Lavoro Giovanni Calabrese parla di «prima operazione che va a sanare una situazione che storicamente grava sulla Regione dando speranza a tanti lavoratori e puntando alla eliminazione del precariato».
Anche il presidente della Regione Occhiuto interviene specificando che «la decisione di porre all’attenzione questo testo è mia, perché mi è stato detto che era stata esperita l’interlocuzione con i sindacati e che comunque si va nella direzione di prosciugare il bacino dei precari dando diritti a chi ne ha meno. Il precariato è un problema che abbiamo ereditato, oggi diamo a questi lavoratori la possibilità di un lavoro dignitoso. È inaccettabile che nello stesso comparto, quello dei forestali, ci siano lavoratori di serie A e di serie B. È inaccettabile – sottolinea Occhiuto – che ci siano lavoratori che non percepiscono stipendi da 4/5 mesi. Oggi con questa norma evitiamo di tenere in vita un sistema ibrido che si è consolidato nel corso degli anni, secondo cui alcuni operai forestali stanno in capo a Calabria Verde e altri ai Consorzi di Bonifica: un sistema che ha generato il collasso degli stessi Consorzi. Oggi decidiamo di trasferire tutti questi lavoratori in Calabria Verde. E questo perché sarebbe assurdo avere nella nostra forestazione una doppia gestione e soprattutto perché questo governo regionale vuole da un lato stabilizzare i precari e dall’altro anche programmare nuove occasioni di lavoro. Abbiamo fatto tantissimi concorsi in Regione, assumendo tanti lavoratori e ne faremo ancora, ma non possiamo accettare che in uno stesso comparto ci siano tali differenze di trattamento».». Il testo alla fine incontra il voto favorevole anche dei gruppi di opposizione, come conferma in aula il capogruppo del Misto Antonio Lo Schiavo, che invita però la Giunta regionale «a non fare discriminazione tra precariato e precariato».
Il Consiglio regionale inoltre ha approvato il Rendiconto 2022 e l’assestamento del bilancio della Regione per il triennio 2023-25 (leggi qui), entrambi relazionati dal presidnete della Commissione Bilancio Antonio Montuoro (Fratelli d’Italia). Sul piano della gestione contabile esprime critiche lo stesso Lo Schiavo: «Ci sono ancora tante criticità, a partire dall’incapacità di spesa e dal fatto che ci sono enti strumentali e società partecipate completamente fuori controllo, ritengo che il presidente Occhiuto deve porre mano a una vera riforma della macchina burocratica». Perplessità anche da Raffaele Mammoliti (Pd): «Trovo esagerata l’esaltazione da parte dei tecnici del giudizio della Corte dei Conti, che ha evidenziato anche pesanti criticità e dai allarmanti, invece ho trovato più equilibrato il commento del presidente Occhiuto al quale bisogna dare atto di aver messo in campo alcune azioni riformatrici in settori strategici. Ma è chiaro – spiega Mammoliti – che ancora abbiamo delle difficoltà, penso al gestore unico del servizio integrato che ancora non è partito. Comunque condivido l’intenzione del presidente Occhiuto di ricondurre a normalità la gestione della Regione, questo dev’essere l’obiettivo della politica anche se è necessario che ci sia una visione». Critico anche Ernesto Alecci (Pd): «Noto che la provincia di Crotone è esclusa dai contributi previsti nell’assestamento, quindi i contributi sono concessi solo ai territori che hanno rappresentanti?». Inoltre il Consiglio regionale ha approvato anche la proposta di legge di iniziativa del gruppo della Lega a sostegno delle persone sorde o con difficoltà uditive (leggi qui). Rinviate, su proposta del capogruppo di Forza Italia Comito, le nomine dei Garanti regionali dei disabili e delle vittime di reato. (a. c.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato.
x
x