CATANZARO «Quando ho presentato la mia proposta ero speranzoso che venisse accolta, ma non avevo in questo senso alcuna certezza. Oggi, dopo l’approvazione all’unanimità da parte del Consiglio regionale, devo dire che mi sento orgoglioso di essere calabrese». Lo ha detto l’imprenditore di Gioia Tauro, Antonino De Masi, in un colloquio con l’agenzia Ansa nel quale ha commentato l ’approvazione da parte del Consiglio regionale della legge sulle premialità negli appalti pubblici in favore degli imprenditori che denunciano la ‘ndrangheta: la legge è stata infatti ispirata da una forte “lettera aperta” che a settembre scorso lo stesso De Masi ha indirizzato alla classe politica calabrese. «Sono convinto – spiega che questa normativa incoraggerà molti imprenditori a non sottostare più, come spesso è avvenuto in passato, a ribellarsi alle prepotenze dei mafiosi e che denunciare qualsiasi forma di intimidazione conviene perché lo Stato, in questo caso, ha l’obbligo di proteggerti. Questa normativa, inoltre, aiuterà a superare le diffidenze che spesso circondano chi ha il coraggio di ribellarsi. Mi è capitato spesso di incontrare persone, in particolare colleghi, che mi raccontano i loro drammi a causa dei condizionamenti della criminalità organizzata. Mi viene in mente, per esempio, il caso di un imprenditore che tempo fa, nel raccontarmi quanto stava subendo, mi disse senza mezzi termini che avrebbe reagito sparando contro chi gli chiedeva la mazzetta perché riteneva che quello fosse l’unico modo per liberarsi di chi lo opprimeva. Lo dissuasi e lo invitai, invece, a denunciare. E così fece, per fortuna». De Masi – prosegue l’imprenditore nel suo colloquio con l’Ansa – è convinto che una maggiore protezione servirà anche a superare certe diffidenze che ancora permangono nel mondo bancario e assicurativo nei confronti di chi denuncia: «Oggi accade spesso – afferma l’imprenditore – che se un imprenditore si ribella alla criminalità organizzata diventa per le banche un soggetto a rischio e quindi inaffidabile. Così come è preoccupante che le società di assicurazione aumentino le polizze nei confronti di chi subisce attentati o intimidazioni a causa della sua ribellione. E questo è molto grave. Occorre che ci si renda conto, a tutti i livelli, che chi denuncia, in contesti come il nostro è, in realtà, un portatore di valori positivi e dell’interesse che è di tutti a ripristinare la legalità e la democrazia. E quindi, come tale, va gratificato e non ostacolato. Facendo in modo che la sua ribellione venga in qualche modo premiata. In ogni caso, rinnovo il mio appello a tutti gli imprenditori calabresi: svegliatevi. Non vi sottomettete e denunciate. È questo l’unico modo per sconfiggere la prepotenza mafiosa».
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