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L’indagine

Caro Natale, un biglietto in bus per la Calabria sino al +324%

La tratta Torino-Reggio la più cara per chi voglia rientrare in regione. Ianello: «Sembra che ogni abuso tariffario o ritardo sia consentito»

Pubblicato il: 29/11/2023 – 17:11
di Roberto De Santo
Caro Natale, un biglietto in bus per la Calabria sino al +324%

LAMEZIA TERME È salato il conto per i calabresi che contano di rientrare nella propria regione durante le prossime festività natalizie. Se il costo di treni e voli si è impennato con l’avvicinarsi delle date “fatidiche” con prezzi dei biglietti aerei che superano gli 800 euro, anche l’esborso per ottenere un passaggio su un autobus ha subito in poche settimane un incremento decisamente alto. Tanto da rendere più difficoltoso sotto il profilo economico per quanti optano per questa soluzione il rientro in terra di Calabria.
Un esborso che se non raggiunge picchi di quanto previsto per saldare il costo di un biglietto aereo o ferroviario, resta comunque alto per molte famiglie che vivono fuori regione per motivi di studio o di lavoro. Soprattutto se numerose.

L’impennata dei prezzi

Stando alle elaborazioni di Federconsumatori, infatti, il costo di un biglietto subirebbe nelle date clou delle festività natalizie il 324 per cento in più del prezzo normalmente praticato per la tratta. È il caso, ad esempio, dell’acquisto di un biglietto da Torino a Reggio Calabria e rientro. Se normalmente il costo si aggirerebbe attorno a 79 euro, nel periodo a cavallo tra il 20 dicembre ed il 4 gennaio il prezzo si impennerebbe ad oltre 219 euro per un incremento appunto del 324% nel viaggio di andata e del 74% in quello di ritorno.
Un incremento che interesserebbe anche la tratta Roma-Reggio Calabria. In questo caso il biglietto d’andata passerebbe da 49,98 euro a 103,89% delle settimane natalizie, mentre il rientro da 54,89 euro salirebbe a 73,98 euro a persona. Con una crescita rispettivamente del 108% all’andata e del 35% al ritorno.
Certo molto meno di costi che i calabresi o quanti vogliano programmare un viaggio in areo in Calabria in quei giorni, visto che in quel caso tra il costo medio lieviterebbe ad oltre 428 euro sulla tratta Roma -Reggio e a 286 euro su quella Reggio-Milano considerando come date stimate il 20 dicembre ed il 4 gennaio.
In termini percentuali significano rincari del prezzo dei voli in quelle due date del +129% per l’andata e +272% per il ritorno. Tali aumenti si aggiungono ai sovrapprezzi per chi decide di viaggiare in treno considerato che sulla tratta Roma-Reggio Calabria si arriva ad +84% per l’andata e +191% per il ritorno.
Costi che così incidono non poco sulle tasche di quanti vivono fuori regione e decidano di far rientro in Calabria in occasione delle tante agognate festività natalizie.

Iannello: «È la Calabria a pagare il rincaro più alto»

Mimma Iannello, presidente di Federconsumatori Calabria

«Non c’è alcun dubbio, a pagare il rincaro del trasporto pubblico è soprattutto la Calabria dove sembra che ogni abuso tariffario o ritardo sia consentito». Così commenta Mimma Iannello presidente di Federconsumatori Calabria Aps che aggiunge: «Non è così per noi che puntualmente denunciamo abusi, vessazioni e anomalie tariffarie».
Per Iannello, «serve poco aggiungere un volo in più all’offerta di viaggi verso la Calabria quando sulla generalità del trasporto pubblico si registra un’offerta inadeguata alla domanda, aumenti folli, piani tariffari incontrollati, offerte che oggi scompaiono e domani riappaiono dai siti ufficiali, differenze tariffarie per lo stesso mezzo da un giorno all’altro, stazioni che chiudono e viaggiatori costretti a comprare dalle agenzie i biglietti con maggiorazioni di costi, offerte di viaggio esaurite un mese e mezzo prima del Natale e l’alternativa è data da vecchi intercity notte che impiegano  sino 17h e 50m  per un Torino- Reggio Calabria. Per non dire dei ritardi frequenti».
«Si brinda incautamente al Ponte sullo Stretto di Messina – evidenzia il presidente di Federconsumatori – come risolutore futuro di ogni problema di collegamento Nord-Sud ma intanto accadono tragedie ferroviarie come sulla tratta jonica con una linea ferrata fuori dalla modernità, ed i calabresi pagano amaro il loro rientro in Calabria e pure in tempi biblici visto che non tutti possono permettersi aerei o frecce a prezzi super elevati. Gli aumenti che registriamo in ogni nostro monitoraggio sono allarmanti e slegati da ogni fattore congiunturale oltre che, socialmente insostenibili. Per molte famiglie, per tanti giovani, significa la rinuncia a passare le feste in famiglia, la rinuncia al diritto alla mobilità a condizioni sostenibili e trasparenti».
«Per questo, la nostra struttura nazionale segnalerà all’Agcm, a Mr. Prezzi e all’ART le pratiche tariffarie adottate dai vari gestori – annuncia – chiedendo le opportune verifiche e le eventuali sanzioni contro fenomeni speculativi che pesano in maniera intollerabile sulle tasche delle famiglie in una fase difficile di rincari diffusi che impoveriscono il potere di acquisto di lavoratori e pensionati». «Altro protagonismo evidentemente spetta alla Regione – conclude Iannello – che deve rivendicare condizioni di miglior favore per il traffico da e per la Calabria». (r.desanto@corrierecal.it)

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