COSENZA Fari puntati sulla vicenda della scuola di Rende e del bambino lasciato solo in una classe perché giudicato “iperattivo” al centro della nuova puntata di Quarta Parete, rubrica settimanale a cura di Paride Leporace in onda su L’altro Corriere Tv alle 14:40, dopo il tg. «Da ragazzino, per una circostanza di famiglia che può accadere, rimasi da solo a scuola, l’ultimo della scuola. In questa scuola vuota mi ritrovai. Quindi mi sono molto identificato in quello che è accaduto a un ragazzino molto piccolo in una scuola primaria di Rende. L’episodio adesso è diventato noto». «Questo bambino – ha sottolineato Leporace – è normodotato, significa che ha delle capacità addirittura eccessive, bilingue, conosce molte materie, è un disagio che la pedagogia e le moderne tecniche di cura tengono bene sotto controllo. Per chi non lo sapesse, arrivato in una classe di questa scuola, il bambino non ha trovato nessuno perché, attraverso queste chat che dovrebbero mettere in relazione su questioni positive, invece era scattata una sorta di “protesta” nei suoi confronti e i genitori non hanno mandato i propri figli a scuola». Secondo Paride Leporace, dunque, quanto è successo «è molto grave, ed è in corso di accertamento anche se la mamma del bambino rilasciando interviste ai media ha reso chiaro quello quanto è accaduto. Nelle stesse ore abbiamo appreso, anche attraverso il Corriere della Calabria, che un episodio da circostanze simili ma non uguali è accaduto pure a Montalto, dove un bambino, questa volta disabile, sarebbe – il condizionale d’obbligo – stato lasciato sporco a scuola e dovuto intervenire la mamma da casa per andarlo a pulire».
«La vicenda quindi – sottolinea Leporace – ha provocato degli interventi, quello del deputato Antoniozzi che ha investito il ministro dell’istruzione Valditara che ha già inviato degli ispettori nella scuola di Rende. Nel frattempo, si apprende che in questa scuola ci sarebbe anche una classe composta solo da ragazzini extracomunitari: se questa circostanza fosse vera, anche questo sarebbe altrettanto grave come l’altro episodio. Quindi questi ispettori sono al lavoro, sicuramente relazioneranno, il bambino, a quanto pare, ha abbandonato la scuola». «E mentre ci sono dei pallidi rigurgiti da società civile, molto apprezzabile quello che hanno scritto dei genitori di una scuola, il “Galluppi” di Catanzaro e altre piccole iniziative, si ode – dice ancora Leporace – il solito rumoroso silenzio sull’accaduto da parte della classe politica, al netto di Antoniozzi. Io credo, e spero, che la direzione regionale scolastica comunque avrebbe dovuto fare un approfondimento». «Solo il sindacato Usb ha fatto sentire la sua voce scrivendo un documento su quanto accaduto. Silenzio anche dai sindacati confederali che, un tempo, avevano altro tipo di presenze».
C’è poi un vuoto dibattito per il resto della politica «e non possiamo non riflettere che a Rende, che ha sempre portato come fiore all’occhiello le sue scuole, la qualità dei suoi servizi, forse perché è commissariata o forse perché i politici sono distratti da altro, non c’è nessuna riflessione di nessun tipo neanche in forma interrogatoria. Il mondo dell’infanzia merita altra attenzione, altra sensibilità». «La nostra vicinanza – chiosa Leporace – al bambino di Rende, al bambino di Montalto. “I bambini ci guardano», diceva un famoso film di Vittorio De Sica, i bambini ci guardano e attendono le risposte. Ricordiamocelo». (redazione@corrierecal.it)
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