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l’inchiesta

Spedizione punitiva con armi e spranghe a Cirò Marina: la Dda chiede sei condanne – I NOMI

La vicenda risale all’estate del 2022: ricostruita la devastazione ai danni di una famiglia di allevatori avvenuta sul lungomare

Pubblicato il: 29/11/2023 – 17:34
Spedizione punitiva con armi e spranghe a Cirò Marina: la Dda chiede sei condanne – I NOMI

CROTONE Davanti al Tribunale di Crotone, il pm della Dda di Catanzaro, Domenico Guarascio, ha ricostruito la violenta aggressione avvenuta nell’agosto del 2022 a Cirò Marina e, al termine della requisitoria, ha invocato condanne tra i 10 e i 15 anni di carcere per sei imputati, accusati dei reati di detenzione abusiva e porto illegale in luogo pubblico di armi clandestine e comuni da sparo, ricettazione, danneggiamento aggravato, devastazione e saccheggio. Tutti aggravati dal metodo mafioso.

I nomi:

Il pm ha chiesto 15 anni di carcere per Cataldo Cornicello; 14 anni per Gianfranco Musacchio; 13 anni chiesti per Antony Dell’Aquila e Francesco Dell’Aquila; 12 anni per Salvatore Dell’Aquila e, infine, 10 anni per Dennis Cornicello.

La vicenda

È la notte del 14 agosto 2022 quando sul lungomare di Cirò Marina si sentono degli spari. E, quando arriva la pattuglia Radiomobile dei carabinieri della Compagnia di Cirò Marina, i militari notano due auto che si dileguano. In quella concitata notte una delle auto effettua manovre pericolose, non sono per l’incolumità pubblica, ma cercando anche di speronare una delle auto dei carabinieri con l’intento di mandarla fuori strada. Nell’immediato si scopre che quegli spari erano mirati a colpire due persone, padre e figlio, di 78 e 50 anni, che abitano in due distinte vie della città crotonese. Un commando di più persone aveva portato devastazione e saccheggio adoperando, in pieno centro abitato, un fucile, due pistole (di cui una semiautomatica calibro 9) e almeno quattro spranghe di ferro.

Il “far west”

Spari ad altezza d’uomo contro l’abitazione delle due vittime, contro le loro auto. Vengono danneggiate tre auto, uno scooter, alcune sedie poste all’esterno, la porta di ingresso, una finestra e il muro esterno di casa del 50enne. Qualche giorno dopo, il 30 agosto, il sostituto Domenico Guarascio e il capo della Dda di Catanzaro, Nicola Gratteri, iscrivono 10 persone nel registro degli indagati, chiedendo l’arresto di tutti gli indagati. Il gip ha emanato un’ordinanza che ha portato tre persone in prigione e quattro ai domiciliari. Dalle immagini della videosorveglianza raccolte dagli inquirenti, sarebbe emerso che nel primo agguato il commando di fuoco, formato da Cataldo Cornicello, Gianfranco Musacchio e Pasquale Passarelli (giudicato col rito abbreviato), sparò diversi colpi di fucile e di pistola calibro 9 verso tre auto (Land Rover, Fiat Bravo e Suzuki Samurai) ed una moto di proprietà dei due malcapitati. Dopodiché il gruppo, munito anche di spranghe di ferro, avrebbe esploso ulteriori proiettili diretti al portone d’ingresso e alla finestra dell’appartamento nel quale vive la famiglia del 52enne. (redazione@corrierecal.it)

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