Il progetto ha obiettivi ambizioni e si fonda su un percorso che ha portato a quella che può essere definita, a tutti gli effetti, una vera e propria best practies della nostra regione. Oltre alla materia prima e principale, in questo caso il miele, gli altri elementi sono rappresentati da un territorio circoscritto, da una risalente tradizione produttiva, dalla determinazione degli apicoltori e in ultimo da una efficace e rigorosa progettualità di medio e lungo periodo.
Ad Amaroni, piccolo centro della provincia di Catanzaro, noto ormai come la città del miele, la volontà di costruire un sistema attorno ad una straordinaria produzione si palesa circa dieci anni fa, nasce un brand di prodotto (Amaroni mieli) che poco alla volta si trasforma un un brand di territorio e comunità. L’ultima iniziativa che caratterizza e connota questa esperienza è la nascita della «Via del miele», un percorso che di fatto consente di ampliare le possibilità del miele di Amaroni grazie al coinvolgimento di un territorio più ampio e con la fattiva collaborazione di ristoranti e laboratori di pasticceria. La Via del Miele è un impegno condiviso con l’obiettivo di portare la biodiversità a tavola e generare una nuova comunità del cibo tra apicoltori e operatori della gastronomia; dettaglio non irrilevante quello di contribuire ad arricchire ed innovare le proposte gastronomiche di ristoranti e pasticcerie, che saranno poi sostenuti da una curata ed efficace campagna comunicativa.
La presentazione ufficiale della nascente Via del Miele è stata effettuata all’interno di quell’Istituto Alberghiero di Soverato, partner decisivo per promuovere le eccellenze gastronomiche della nostra regione, con due laboratori condotti dal maestro pasticciere Paolo Caridi, coordinatore nazionale del Distretto Identitario Alimentare di Accademia delle Imprese Europea, e dallo chef Daniele Caldarulo, già team manager della Nazionale Italiana Cuochi «la via del miele – sottolinea Teresa Lagrotteria, vicesindaco di Amaroni – parte da un lavoro che abbiamo iniziato nel 2011 pensando di dare una collocazione specifica al nostro prodotto d’eccellenza, affinché diventasse l’elemento attraverso il quale dare visibilità e soprattutto promuovere il territorio. Siamo partiti dall’anno del miele – consacrato nel 2012 con la partecipazione al Vinitaly e poi con l’organizzazione presso l’Istituto Alberghiero del concorso nazionale “il miele in cucina”». «Poi abbiamo ideato – aggiunge Lagrotteria – la via del miele che parte da Amaroni per raggiungere ristoranti e pasticcerie selezionate della costa catanzarese. Obiettivo, sdoganare il miele da quello che è il suo utilizzo prevalente, cioè come dolcificante, rendendolo ingrediente principe in cucina per un intero menù, dall’antipasto al dolce».
A conclusione dei laboratori e della giornata organizzata presso l’Istituto alberghiero di Soverato la consegna di un marchio distintivo ed identificativo ai ristoranti ed alle pasticcerie selezionate. «Queste strutture – evidenza ancora il vicesindaco di Amaroni, Teresa Lagrotteria – si impegnano ad inserire nella loro proposta gastronomica uno o due piatti con l’utilizzo del miele di Amaroni. Accanto all’attività di promozione di fatto è anche una spinta verso la commercializzazione del prodotto e quindi un aiuto concreto per le aziende apistiche di Amaroni».
Nel percorso di valorizzazione del miele essenziale è stata non solo l’attività di progettazione ma anche e soprattutto una capacità narrativa che svelasse le qualità di un prodotto identitario. «Il miele – evidenzia Wanda Chiodo della “Chiodo Consulting” – è una storia che si racconta da sola e da sempre. Nel caso di Amaroni ho l’onore, oltre che il piacere, di essere attiva insieme all’amministrazione comunale in un’operazione importante che è quella del recupero di un’identità territoriale che è molto legata alla produzione del miele, è una tradizione ultracentenaria che si tramanda di generazione in generazione con il concreto ed effettivo interesse da parte dei giovani. All’inizio dovevamo raccontare qualcosa che qualcuno ci aveva raccontato, oggi invece possiamo testimoniare come ad Amaroni da genitori a figli sia stata trasferita una passione. Abbiamo visto e narrato di giovani diventati apicoltori, è una storia ricca di valori e di intenzioni concrete».
Significativa poi la partnership con l’Istituto Alberghiero di Soverato: «Con questa iniziativa consolidiamo un rapporto, abbiamo già dato vita ad una barretta energetica con le nocciole di Cardinale ed il miele di Amaroni, proseguiamo lungo questa direzione perché, come ente di formazione, abbiamo il dovere di coinvolgere i vari operatori evidenziando come questa nostra regione sia ricca di prodotti di eccellenza». (redazione@corrierecal.it)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x