ROMA La Corte di Cassazione, decidendo sul ricorso della Procura Generale della Corte d’Appello di Sassari, avverso il provvedimento che disponeva la detenzione domiciliare di Franco Muto, ha rigettato definitivamente ed integralmente il ricorso. Sono state accolte le argomentazioni dell’ avvocato Michele Rizzo difensore di Muto, alias il “Re del Pesce”. Il presunto boss continuerà ad espiare la pena in regime di detenzione domiciliare nella sua abitazione a Cetraro. Il procuratore generale di Sassari, in particolare, contestava la decisione del Riesame di Sassari che a febbraio 2023 aveva concesso il regime dei domiciliari a Muto, all’epoca detenuto per la condanna a 20 anni di reclusione inflitta dalla Corte di Appello di Catanzaro nell’ambito dell’inchiesta “Frontiera”. Muto era ritenuto «capo e promotore» del potente clan di ‘ndrangheta attivo sul Tirreno cosentino. Al termine della requisitoria del procuratore generale e dell’arringa del legale di Muto, l’avvocato Michele Rizzo, i giudici del Tribunale di Sorveglianza di Sassari aevavno confermato i domiciliari per Muto. (f.b.)
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