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Il progetto di imprenditoria femminile che (per una volta) vede la Calabria al primo posto

In 5 anni finanziate quasi 900 aziende grazie a Yes I startup donne, iniziativa dell’Ente Nazionale per il Microcredito con Fincalabra

Pubblicato il: 30/11/2023 – 16:54
di Eugenio Furia
Il progetto di imprenditoria femminile che (per una volta) vede la Calabria al primo posto

COSENZA C’è un progetto di imprenditoria femminile la cui “costola” calabrese pesa quasi quanto tutto il resto d’Italia: si tratta di Yes I startup Calabria, l’iniziativa promossa dal Dipartimento regionale Lavoro e Welfare e dall’Ente Nazionale per il Microcredito, finanziata con fondi Piano Sviluppo e Coesione 2014/2020 e finalizzata a «promuovere e sostenere l’autoimpiego e l’autoimprenditorialità delle donne calabresi».
Dal 2019 sono state finanziate quasi 900 attività d’impresa calabresi, un quarto delle quali senza fondo perduto, a dimostrazione che si deve credere in un’idea vincente senza avere necessariamente il “paracadute” economico.
Finanziamenti che arrivano in tempi rapidi (la media è di 15 giorni per l’approvazione), un importo massimo di 62.500 euro (a fondo perduto la metà) e un importo medio finanziato pari a circa 39mila euro: cifre che devono fare riflettere quanto il +300% di progetti relativi all’ultimo anno rispetto ai 12 mesi precedenti: merito non solo del Pnrr ma anche di Garanzia Giovani, Psc (Piano Sviluppo e Coesione) e i fondi non spesi del Pac (Piano di Azione Coesione 2007/2013). E di partner come Fincalabra (con il suo Fondo regionale occupazione, inclusione e sviluppo), Cassa depositi e prestiti (per quanto concerne i fondi Pnrr, presenti anche con Gol – Garanzia occupabilità lavoratori) e Invitalia (Resto al Sud).
Il progetto – in nuce durante la breve presidenza Santelli e poi riconfermato con l’elezione di Occhiuto – si è gradualmente rafforzato con l’ampliamento della platea e l’eliminazione dei vincoli per accedere ai finanziamenti: «Si parte dall’idea di impresa, dalla sua sostenibilità e solo in un secondo momento arriva l’eventuale finanziamento», spiega Antonello Rispoli, project manager di Yes I startup Calabria, «l’importo medio finanziato dimostra che qui si chiede solo ciò che serve davvero, dopo una scelta ponderata».
Il corso di formazione e l’affiancamento fanno il resto: 100 soggetti attuatori, la collaborazione con i Centri per l’impiego, 200 formatori in un percorso gratuito di 100 ore, poi le future imprenditrici sono pronte a mettersi all’opera. Ad oggi sono 2800 i partecipanti sui progetti in corso.

Il turismo e il ritorno ai mestieri manuali

Oltre alle cifre e alle sigle dei fondi e dei soggetti in campo ci sono le storie di successo e spesso di riscatto, nella regione maglia nera di disoccupazione giovanile e nuova emigrazione.
«I settori in cui si registrano più progetti – racconta ancora Rispoli – sono quelli del turismo e del suo indotto: molti i ristoranti e i locali aperti grazie a Yes I startup Calabria. Ma è interessante segnalare anche un ritorno ai mestieri manuali, proprio l’altra sera abbiamo presentato a Reggio Calabria una iniziativa riguardante la maglieria».
E poi il commercio (è il caso dell’avvocatessa di Catanzaro Naomi Zampina, che unisce sport con racchetta e nutrizione), la cucina (Natalya Sonyachna sogna di aprire un ristorante ucraino a Locri) e l’agricoltura: una storia simbolo quella della rendese Nella De Vita che ha lasciato la carriera nel Cnr di Roma per puntare su 10 ettari a San Martino di Finita, nel Cosentino.  

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