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le domande in aula bunker

“Reset”, l’agendina a casa di Massimo D’Ambrosio e il focus sul gruppo Porcaro

Il controesame delle difese nell’ultima udienza del 2023 del processo alla ‘ndrangheta cosentina

Pubblicato il: 30/11/2023 – 16:49
“Reset”, l’agendina a casa di Massimo D’Ambrosio e il focus sul gruppo Porcaro

COSENZA Si è chiusa la quarta e ultima udienza del 2023 del processo scaturito dall’inchiesta “Reset“, celebrato dinanzi al Tribunale di Cosenza nell’aula bunker di Lamezia Terme. Si tornerà in aula nel 2024, intanto ieri dopo un esame durato circa sei ore (QUI I DETTAGLI) il testimone – il maggiore dei Carabinieri Giuseppe Sacco – si è sottoposto al controesame delle difese.

Il lungo controesame

In sede di controesame, è l’avvocata Amelia Ferrari a sollecitare il teste in merito alla famiglia D’Ambrosio. «Ricorda se è stata eseguita una perquisizione presso il domicilio di Massimo D’Ambrosio, cosa avete ritrovato?» chiede la legale e il maggiore risponde: «È stata ritrovata un’agendina che è stata sottoposta a sequestro. C’erano dei nomi non indicati con le generalità complete».
Prende la parola l’avvocato Valerio Murgano in difesa di Massimo D’Ambrosio e chiede lumi sui reati contestati al suo assistito, soffermandosi anche sulle attività di narcotraffico. «Avete avuto delle risultanze», chiede il legale. «No, sulla parte del narcotraffico no», risponde il teste.
Tocca all’avvocato Filippo Cinnante per la posizione di Giuseppe Perrone. «E’ mai emerso, anche una sola volta, la vicinanza di Perrone al gruppo Porcaro o a qualsivoglia gruppo? No, di dichiarazioni non me ne sorvengono».
Il controesame continua, prende la parola l’Avvocato Gianpiero Calabrese per la posizione di Sergio La Canna. «Vuole verificare nella sua informativa se il mio assistito viene indicato quale partecipe del gruppo Porcaro. o comunque soggetto vicino al gruppo Porcaro? No, non figura». «Nell’arco temporale dell’intercettazione telefonica, quali sono gli episodi alla fine che andate a verificare come ipotesi di reato? Più che l’intercettazione telefonica viene individuato presso piazza Loreto attraverso la videosorveglianza occulta all’attività di Alberto Turboli. 2 aprile 2019 e 11 maggio 2019, il periodo dell’intercettazione». «Ci sono intercettazioni telefoniche, ambientali o telematiche, che riguardano rapporti fra La Canna e Roberto Porcaro? No, non ci sono intercettazioni».
Il maggiore Sacco, risponde anche alle domande dell’avvocato Francesco Calabrò per la posizione di Andrea Cello. «In merito alla presunta usura ad un imprenditore, ha definito Cello come intermediario…«Nel farsi da tramite per interloquire con l’imprenditore. Tra D’Ambrosio Massimo e l’imprenditore», risponde il teste. «Ci sono collegamenti tra Massimo D’Ambrosio e Cello? «Diretto, non ci sono elementi dai cui emerge direttamente…Non c’è nessun rapporto diretto».
Interviene l’avvocato Rodolfo Alfieri per la posizione di Rosa Rugiano. Le volevo chiedere se avete avuto modo, o se ricorda, se si sono verificate telefonate tra Rugiano e Porcaro? «No, conversazioni telefoniche non me ne risultano».
L’avvocata Fiorella Bozzarello si sofferma sulle indagini svolte e sulle risultanze in merito all’esistenza di gruppi e sottogruppi criminali. «Per quanto riguarda le attività tecniche, i collaboratori indicano “Italiani” e “Zingari”, poi dei vari sottogruppi. Nella nostra informativa si rilevano i rapporti tra i gruppi di cui noi ci siamo occupati».

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