CATANZARO Uno sciopero per contestare le scelte del governo nazionale nella Legge di Bilancio. Cgil e Uil sono scesi in piazza oggi anche in Calabria con tre manifestazioni a Catanzaro, Cosenza e Reggio nelle quali hanno lamentato «la mancata attenzione alle regioni del Mezzogiorno». A Catanzaro, in particolare, sono intervenuti i segretari generali della Cgil Calabria, Angelo Sposato, e della Uil Calabria, Santo Biondo. «Oggi – ha esordito Sposato – esprimiamo la voce del Sud che vuole politiche diverse da questo governo, un Sud che si sente abbandonato, che ha bisogno di investimenti, che ha bisogno di sviluppo, che ha bisogno di lavoro, che ha bisogno di fare una lotta forte contro la ‘ndrangheta. Noi – ha proseguito il segretario della Cgil Calabria – vogliamo dare anche un messaggio di fiducia e di speranza, oltre che rivendicare scelte che sono state sbagliate dal governo sui temi economici e finanziari. Bisogna dare un’iniezione a salari e pensioni e soprattutto bisogna dare risposte concrete ai disoccupati e ai giovani in Calabria, perché i giovani se ne vanno da questa terra, se ne vanno 15mila giovani all’anno. Così come – ha sostenuto ancora Sposato – abbiamo un tema grande come quello infrastrutturale: bisogna lavorare sulle grandi opere che riguardano la Statale 106, l’elettrificazione della linea jonica alla luce di quello che è avvenuto anche in questi giorni con la tragedia di Corigliano Rossano, bisogna puntare sull’Alta velocità, bisogna connettere la Calabria con il resto del paese, con il resto d’Europa».
Per Biondo «la Legge di bilancio è sbagliata, perché penalizza lavoratori e pensionati e sacrifica enormemente il Mezzogiorno. Siamo molto preoccupati per il disegno Calderoli sul regionalismo differenziato, che se andasse in porto significherebbe, meno trasporti pubblici, meno autosufficienza, meno politiche sociali, meno diritto allo studio per le regioni come la Calabria. Anche il presidente della Regione Occhiuto ha avuto un momento di rinsavimento rispetto al gennaio dello scorso anno, quando in Calabria venne Calderoli, e ora chiediamo che ci sia una forte presa di posizione anche dei partiti, dei consiglieri regionali, dei parlamentari di questa regione perché questo disegno va bloccato. C’è il grande tema delle infrastrutture da realizzare e rilanciare, pensiamo alla tragedia sula linea ionica calabrese, e vediamo come si muore quando non si fanno investimenti infrastrutturali. Noi – ha aggiunto il segretario della Uil Calabria – chiediamo che il Mezzogiorno completamente sacrificato da questa legge di bilancio ritorni a essere un tema fondamentale per rilanciare il Paese. Si parla di Ponte sullo stretto, a Salvini vogliamo dire con molta chiarezza, noi non siamo contro le infrastrutture ma in Calabria ne mancano molte altre prima di arrivare al Ponte, quindi si ragioni con serietà E siamo anche qui per dire che lo sciopero è un diritto dei lavoratori, è un diritto riconosciuto dallo Stato democratico, si realizza con la democrazia del lavoro: Salvini – ha osservato Biondo – può precettare le piazze, ma non può certamente fermare le piazze. Le piazze del disagio in questo anno di governo, non solo quelle sindacali, stanno venendo fuori. Diano ascolto al paese reale». Con riferimento all’assenza della Cisl, Biondo ha specificato che «in queste piazze portiamo questioni e proposte che sono contenute nelle piattaforme unitarie, piattaforme che sono state sottoscritte da Cgil, Cisl e Uil. Poi ci sono diverse sensibilità ma questo è un momento in cui non è più tempo di posizioni moderate». (c. a.)
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