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«Il ponte è la migliore risposta alla domanda di un moderno sistema di collegamento tra Sicilia, Calabria e il resto del Continente»

La Società Stretto di Messina risponde a Tozzi. «È una tessera del mosaico trasportistico nazionale ed europeo»

Pubblicato il: 01/12/2023 – 14:01
«Il ponte è la migliore risposta alla domanda di un moderno sistema di collegamento tra Sicilia, Calabria e il resto del Continente»

«Parlando del Ponte sullo Stretto, non dimentichiamo che si tratta di un’opera che unisce due regioni del Mezzogiorno con oltre 7 milioni di abitanti. Certo, come sostiene Tozzi, è difficilmente ipotizzabile che per andare da Berlino a Palermo si possa scegliere l’auto, ma il corridoio Ue Scandinavo Mediterraneo è più che altro ferroviario e il ponte è una tessera del mosaico trasportistico nazionale ed europeo, che rende sostenibile il prolungamento del sistema di alta velocità/capacità ferroviaria nazionale ed europeo in Calabria e in Sicilia». È la replica della “Società Stretto di Messina” all’intervista al geologo Tozzi rilasciata al Corriere della Calabria. (QUI LA NOTIZIA)


«L’opera comprende 40 km di raccordi stradali e ferroviari di collegamento al territorio e verranno realizzate tre fermate ferroviarie in sotterraneo (Papardo, Annunziata, Europa) che unite alle stazioni di Messina, Villa S. Giovanni e Reggio daranno concretezza al sistema metropolitano ferroviario interregionale tra Messina e Reggio Calabria, al servizio degli oltre 400.000 abitanti dell’area dello Stretto.
Ampliando le prospettive dell’area Metropolitana dello Stretto, l’obiettivo con il ponte potrebbe essere lo sviluppo del sistema portuale realizzando un grande sistema territoriale da Augusta a Gioia Tauro per stimolare sviluppo e capacità competitiva nei confronti dei grandi sistemi internazionali. Il collegamento stabile tra Sicilia e Calabria offre infatti la possibilità di dar vita ad un unico sistema che scambia container, sistemi retroportuali, uomini e manager, macchine di lavoro e servizi, con certezza dei costi, dei tempi di percorrenza, di accettabilità dei trasferimenti e della qualità del servizio. Quindi il ponte diventa il fulcro per far funzione insieme e mettere a sistema un grande distretto con milioni di abitanti, impianti industriali, attività commerciali ed Università. Prevenendo il rischio di cedere il passo a chi nello scenario Mediterraneo ha posto o sta ponendo in essere una più efficiente organizzazione.
Il ponte sarà in grado di garantire tempi medi di attraversamento di circa 15 minuti per i servizi ferroviari diretti tra Villa San Giovanni e Messina Centrale, rispetto agli attuali 120 minuti per i treni passeggeri e almeno 180 minuti per i treni merci, e di circa 10/13 minuti su gomma (tra lo svincolo di Santa Trada e lo svincolo di Giostra), rispetto agli attuali 70 minuti per le auto (Terminal San Francesco) e 100 minuti per i mezzi merci (Terminal Tremestieri).
Inoltre, oggi l’opera si inserisce in un contesto di sviluppo infrastrutturale più ampio che mira a potenziare la rete dei trasporti. Gli investimenti del governo al 2030, in corso di attuazione sulla rete stradale e ferroviaria in Sicilia e Calabria, ammontano a circa 70 miliardi. Investire sul ponte non significa rinunciare a interventi di prevenzione sui rischi naturali.
Dal punto di vista tecnico è necessario ricordare che l’analisi di percorribilità ferroviaria è stata eseguita simulando l’incrocio in velocità in qualsiasi posizione di due convogli pesanti da 750 metri. L’analisi statica è stata calcolata con la presenza di quattro treni di 750 metri, due treni su ciascun binario.
I ponti sospesi come il ponte sullo Stretto sono strutture con una caratteristica insensibilità ai terremoti grazie alla loro sostanziale estraneità alle frequenze delle azioni sismiche. L’azione sismica sul ponte, con particolare attenzione alle opere a terra, è stata oggetto di grandissima attenzione sin dalle fasi iniziali degli studi per la progettazione. Il potenziale sismogenetico dell’area dello Stretto non è in grado di produrre terremoti di magnitudo più elevata di quello di progetto considerato per il ponte (7,1 scala Richter). Con un sisma di questa magnitudo, il ponte rimane in campo elastico, ossia non subisce danni, mantenendo quindi ulteriori margini di sicurezza oltre la soglia prevista. Decenni di studi hanno determinato il consolidamento delle conoscenze sul terremoto del 1908 (7,1 Richter) e della faglia principale che lo ha generato classificandolo come un evento estremamente raro con tempi di ritorno di oltre duemila anni. Inoltre, in sede di aggiornamento del progetto definitivo, il quadro sismo tettonico dell’area dello Stretto è stato rivisto al 2023.
In conclusione, l’opera può piacere o meno, ma un ponte aperto a treni e auto 24 ore su 24 per 365 giorni l’anno, è la migliore risposta alla domanda di un più efficiente e moderno sistema di collegamento tra la Sicilia, la Calabria e il resto del Continente».

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