LOCRI Video che hanno costretto i genitori dei bambini maltrattati dalla loro ex maestra ad uscire dall’aula del tribunale di Locri, ma davanti ai quali la donna – nel 2019 insegnante a Palizzi, in provincia di Reggio Calabria, finita al centro di una indagine – ha respinto le accuse. Ha risposto alle domande del pubblico ministero e dei legali dei genitori dei bambini vittime di maltrattamenti e insulti, ma ha negato ogni responsabilità. A sconfessare la maestra ci sono però i video girati all’interno dell’aula che hanno immortalato i maltrattamenti subiti dai piccoli che, tornati a casa da scuola, spesso raccontavano di schiaffi, calci e spinte, ricevuti ingiustificatamente dall’insegnante durante le sue ore di lezione. Le telecamere nascoste in classe hanno poi di fatto confermato i racconti e gli episodi di violenza fisica e percosse, nonché violenza psicologica e verbale. La maestra, infatti, spesso si rivolgeva ai propri alunni chiamandoli «stupidi e maiali».
Momenti di tensione si sono registrati in aula, nel corso dell’ultima udienza del processo che si sta celebrando a Locri. La donna, che è stata ascoltata dal pm e dai legali delle famiglie dei bambini, gli avvocati Maria Domenica Vazzana e Adele Pedà, anche davanti alle immagini dei maltrattamenti che sono state visionate in aula ha negato ogni accusa a lei mossa, sminuendo i gesti immortalati. Immagini forti per i genitori dei bambini che hanno preferito allontanarsi dall’aula durante l’esame dell’imputata. «È stato doloroso e abbiamo provato indignazione, ma sono proprio le immagini che le indagini hanno portato a processo a non lasciare dubbio sulla dinamica dei fatti», hanno commentato le madri fuori dall’aula di tribunale. «Nel rispettare il diritto di difesa, – sostengono gli avvocati Vazzana e Pedà – non può non essere evidenziato come siano emerse insanabili contraddizioni nella versione resa dall’imputata, rispetto ai fatti chiaramente impressi nei video riprodotti in aula che hanno documentato il traumatizzante vissuto dei bambini coinvolti». Il processo è stato rinviato al prossimo 25 gennaio. (m.ripolo@corrierecal.it)
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