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“adesso basta”

Sindacati in piazza a Cosenza. «Ma quale Ponte sullo Stretto, ci sono altre priorità»

Circa 500 i manifestanti scesi in piazza, questa mattina, a Cosenza e in altre città calabresi per l’ultimo ciclo di scioperi di Cgil e Uil

Pubblicato il: 01/12/2023 – 12:12
Sindacati in piazza a Cosenza. «Ma quale Ponte sullo Stretto, ci sono altre priorità»

COSENZA Sono circa 500 i manifestanti scesi in piazza, questa mattina, a Cosenza e in altre piazze calabresi – Catanzaro e Reggio Calabria – per dire “Adesso Basta”. Questo il claim scelto dai sindacati Cgil e Uil. Che hanno concluso il ciclo di scioperi. «Continuiamo a riempire le piazze per dire adesso basta all’ennesima legge di bilancio che non dà nessuna risposta a lavoratori e pensionati. Avevamo chiesto di restituire potere d’acquisto a queste persone che l’hanno perso, in questi anni, per via di un’inflazione al 10% e nessun segnale è stato dato da questo governo», dice Paolo Cretella segretario della Uil Cosenza al Corriere della Calabria. «Avevamo chiesto di detassare gli aumenti contrattuali, avevamo chiesto di rinnovare i contratti, avevamo chiesto di detassare la contrattazione di secondo livello e invece non si è data nessuna risposta a queste persone» – continua Cretella che aggiunge: «Mentre nel frattempo si va avanti con una riforma del fisco sempre più iniqua». Gli fa eco il segretario della Cgil di Cosenza, Massimiliano Ianni. «Qualcuno pensa di costruire il Ponte sullo stretto, noi invece diciamo che ci sono altre priorità, ne cito una su tutte: la sanità. Queste è la priorità».

Presente alla manifestazione di Cosenza anche Pino Gesmundo, segretario nazionale della Cgil. «C’è un mezzogiorno che non è per nulla d’accordo con le scelte del governo. Ci sono lavoratori e cittadini che oggi si autotassano scioperando e pagando la loro libertà di poter scioperare e mandano un messaggio chiaro soprattutto al ministro Salvini. Si facciano gli investimenti, altro che le chiacchiere, si investa nel Mezzogiorno, ci sono le risorse che possono essere utili all’intero Paese», dice il segretario ai nostri microfoni. «Pensionati e lavoratori non ci stanno, non piace questa manovra che non è equa, non è redistributiva, bisogna intervenire sulle questioni fiscali, sulle pensioni, sul fisco. C’è bisogno di mantenere almeno le promesse che avevano fatto», sintetizza Gesmundo che chiosa: «Volevano modificare la legge Fornero? Non avevamo capito che la volessero modificare in peggio». (f.b.)

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