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IL DISASTRO FERROVIARIO

L’addio a Maria Pansini, tra lacrime e rabbia. La figlia Valeria: «Perderti è insopportabile» – VIDEO

Grande commozione a Catanzaro ai funerali della capotreno. Il fischio di dolore dei colleghi. Il richiamo di don Rauti: «Non doveva accadere»

Pubblicato il: 02/12/2023 – 18:04
di Antonio Cantisani
L’addio a Maria Pansini, tra lacrime e rabbia. La figlia Valeria: «Perderti è insopportabile» – VIDEO

CATANZARO I colleghi in divisa da ferroviere in fila a farle da scorta e il lungo suono di decine di fischietti a renderle omaggio prima dell’ultimo viaggio: è struggente l’addio a Maria Pansini, la capotreno di 61 anni di Catanzaro scomparsa nell’incidente ferroviario di Corigliano Rossano lo scorso 28 novembre, con lo scontro tra un treno e un camion che ha provocato la morte anche del un 24enne di origini marocchine, Said Hannanaoi. Grande commozione ai funerali di Maria, Mariella per gli amici, che riceve l’abbraccio di centinaia di persone che si sono strette ai familiari, in particolare alla figlia Valeria, anche lei ferroviere come la madre. Un lungo corteo di mani che accarezzano quel feretro dove a fare bella mostra di sé è il cappello da capotreno che campeggia sul volto sorridente di Maria Pansini.

Il dolore della figlia Valeria

Dolore, tanto dolore, ma anche rabbia, alle esequie celebrate da don Ivan Rauti, parroco della chiesa di Santa Teresa Gesù Bambino, che raccoglie la tristezza di un’intera città, oggi in lutto per come proclamato nei giorni scorsi dal sindaco Nicola Fiorita. Il dolore dei familiari e della figlia Valeria, che con la voce rotta dall’emozione, sostenuta da don Ivan, traccia della madre un ricordo da brividi: «Una perdita insopportabile. Hai vissuto la tua vita restando sempre integra, non sarò mai in grado di dirti quanto ti stimassi. Non hai avuto una vita facile ma sei sempre stata allegra e solare, con una gentilezza senza limiti. La vita – dice la figlia di Maria Pansini – ha un grande debito con te: sei stata la madre migliore che avessi mai potuto desiderare, il mondo ha perso una donna come nessun’altra». Il dolore dei tanti ferrovieri presenti alle esequie per quella collega speciale, ormai alle soglie della pensione, che già manca a tutti: «Grazie di cuore per quello che ci hai trasmesso, anche se – osserva una collega di Maria Pansini – siamo un po’ arrabbiati con te per come sei uscita di scena, in questo periodo che avrebbe dovuto essere magico ma invece ora è tragico. Sarà impossibile dimenticare la tua dolcezza. Ma tu ora non partirai da sola su questa littorina, ci siamo anche noi nel tuo viaggio verso il Paradiso».

Il richiamo di don Ivan Rauti

Il dolore, immenso, ma anche la rabbia, quella di cui si fa portavoce don Ivan Rauti: «Il rischio in questi casi – afferma don Ivan Rauti – è quello di dire parole di circostanza che lasciano il vuoto, e infatti nessuno ha le parole giuste, nessuno ha risposte. C’è voglia di riscatto, perché Mariella se ne è andata via in un modo assurdo. e se c’è chi si stringe nelle spalle pensando a un ineluttabile destino deve fare i conti con la propria coscienza e con la propria responsabilità, se c’è qualcuno che non ha fatto il proprio dovere, che non ha comunicato per tempo quello che era accaduto al passaggio a livello, sappia che ha la vita macchiata del sangue di Mariella e di Said. Non doveva accadere. Quando si parla di morti sul lavoro si fa sempre tanta retorica, si legge tutto nell’ottica della produttività, mai si parla di vite spezzate, sogni calpestati, famiglie distrutte. Il problema è molto più grande. Mi sono ricordato – aggiunge poi il parroco – quando Mariella mi raccontava di quella line ferroviaria ionica che diceva che era “una barzelletta, mai rinnovata, com’era 50 anni fa è oggi, una linea che fa ridere”. Sì, faceva ridere, ma oggi questo fa piangere. Ma abbiamo nel Signore una parola amica mentre accompagniamo Mariella, alla quale auguriamo buon viaggio». Sono parole che risuonano forti nella chiesa di Santa Teresa Gesù Bambino e alimentano la commozione dei tanti amici e conoscenti della capotreno, che riceve anche il referente omaggio delle istituzioni, con i gonfaloni del Comune e della Regione a mezz’asta e con la presenza di diverse autorità istituzionali tra cui il prefetto di Catanzaro Enrico Ricci, il sindaco Fiorita, il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso. (a. cantisani@corrierecal.it)

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