CATANZARO «Digli al tuo sindaco che è una cosa fetusa, io non ho più niente da perdere, lo ammazzo, lo sparo». Sarebbe stata questa l’espressione con la quale Pasquale Barberio, per il quale proprio due giorni fa la Dda di Catanzaro ha chiesto la condanna a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa perché ritenuto il “terminale economico” della cosca Grande di Cutro, avrebbe cercato di intimidire il sindaco di Botricello, Simone Puccio. La frase – come riporta il “Quotidiano del Sud” – sarebbe stata pronunciata da Barberio nei confronti del responsabile dell’Ufficio Tecnico del Comune, Salvatore Aiello. Secondo la ricostruzione, dal momento che il primo cittadino di Botricello non riceveva Barberio, lo stesso si sarebbe rivolto al dirigente minacciandolo di morte e ripresentandosi in comune. Alla base della vicenda ci sarebbe la realizzazione di un villaggio rispetto al quale Barberio non avrebbe ceduto le opere di urbanizzazioni al Comune.
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