CORIGLIANO-ROSSANO È una storia che continua a ripetersi senza soluzione di continuità. Le violenze perpetuate a danno del Pronto soccorso dell’ospedale spoke “Compagna” di Corigliano non si fermano. L’ultima ieri sera, quando un tossicodipendente in preda ad un raptus ha fatto irruzione del reparto di primo intervento e per futili motivi si è prima scagliato contro il medico di turno, ferendolo, e poi contro l’arredo dell’unità operativa. Anche i due infermieri e l’operatore socio assistenziale, che in quel momento si trovavano di servizio, hanno subito le violenze dell’uomo. Lo stesso che, non contento dell’azione vandalica, ha perpetrato nella sua furia distruggendo le porte dell’ascensore, una vetrata e lanciando una barella contro un muro.
Attimi di panico e violenza pura che sono stati domati grazie al pronto intervento dei carabinieri della locale stazione che hanno prima calmato l’uomo e poi lo hanno arrestato.
Al “Compagna” resta alto il problema sicurezza. Il nosocomio, infatti, non è nuovo a raid violenti e distruttivi di persone in preda alla follia. Continua a mancare – nonostante le incessanti richieste – un presidio armato della struttura o comunque un posto di polizia che contribuisca a garantire il diritto alla salute dei cittadini. Tant’è che alla luce dell’ennesimo atto vandalico il Pronto soccorso dell’ospedale ausonico dovrà rimanere nuovamente chiuso per gli ennesimi lavori di ripristino e restyling. Soldi pubblici che si spendono a iosa e disservizi a go-go. Anche se il direttore sanitario dell’ospedale, Luigi Muraca, venuto a conoscenza dell’accaduto si è subito attivato per le procedure di tutela del nosocomio e del personale rimasto ferito e, contestualmente, ha avviato – in sinergia con l’Asp di Cosenza – tutti gli interventi necessari volti al ripristino dell’unità operativa.
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x