Il referendum svoltosi in Venezuela sul futuro dell’Esequibo si è concluso con “una vittoria schiacciante del ‘sì’ e una affluenza storica che supera i 10.554.320 di voti”. Lo ha annunciato alla tv statale venezuelana Vtv il presidente del Consiglio nazionale elettorale (Cne), Elivis Amoroso. Dopo aver reso noto che la giornata elettorale si è svolta senza alcun incidente in tutto il territorio venezuelano, Amoroso ha precisato che i cinque quesiti posti hanno ottenuto un minimo di 95,40% di ‘sì’ ed un massimo del 98,11%. In particolare il quesito più controverso, il quinto, che chiedeva un appoggio alla proposta di creare uno Stato denominato Guyana Esequiba da integrare alla Federazione venezuelana, è stato accettato con il 95,93% di ‘sì’ contro il 4,07% di ‘no’. “Con la schiacciante vittoria nel referendum sull’Esequibo abbiamo dato i primi passi per una nuova tappa storica” nel contenzioso esistente con la Guyana, ha dichiarato stanotte il presidente venezuelano Nicolás Maduro. Il vero vincitore, ha proseguito in un discorso sulla Plaza Bolivar di Caracas, “è stato il popolo venezuelano con l’esercizio pieno della sovranità che gli conferisce la Costituzione bolivariana”. Gli sconfitti, ha aggiunto Maduro, sono invece “il governo guyanese che si è appropriato dell’Esequibo e la compagnia petrolifera statunitense ExxonMobil che lo finanzia”. Il capo dello Stato venezuelano ha quindi sostenuto che da quando sono stati scoperti i pozzi di petrolio nella regione contesa “la ExxonMobil si è intascata 22.000 milioni di dollari, mentre alla Guyana ne sono andati soltanto 3.000 milioni”. Infine Maduro ha ringraziato “quanti hanno partecipato alla costruzione del successo che emerge dal referendum, compresi quei partiti dell’opposizione che hanno convinto i loro militanti ad esprimere un voto”. (Ansa)
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