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L’incontro

Crisi idrica a Isola Capo Rizzuto, Sorical pronta a incrementare la portata

L’impegno preso in una riunione urgente convocata in prefettura. Il Comune punta all’estrazione d’acqua da alcuni pozzi

Pubblicato il: 05/12/2023 – 16:51
di Gaetano Megna
Crisi idrica a Isola Capo Rizzuto, Sorical pronta a incrementare la portata

ISOLA CAPO RIZZUTO Scoppia la crisi idrica al comune di Isola Capo Rizzuto: il sindaco chiede aiuto alle autorità regionali e nazionali e il gruppo consiliare di Fratelli d’Italia (Maurizio Piscitelli, Luigina Vallone, Antonio Maida, Antonio Maiolo e Martina Mercurio) ha inviato il testo di una interrogazione alla Procura della Repubblica e al prefetto. L’appello lanciato dal sindaco Maria Grazia Vittimberga ha portato, nella giornata di ieri, alla convocazione di una riunione urgente in prefettura. Come si evince da una nota diffusa oggi dal sindaco, a Isola Capo Rizzuto oltre alla scarsità di acqua c’è anche  il problema di garantire la salute pubblica, perché il liquido che sgorga dai rubinetti è di colore scuro e maleodorante. Vittimberga addirittura teme «l’insorgere di un’emergenza sanitaria imminente». I problemi, quindi, sono due: garantire la fornitura idrica sufficiente per soddisfare i bisogni ed evitare di mettere a rischio la salute dei cittadini. «Il Sindaco, forte di prove fotografiche che testimoniano la gravità della situazione, – si legge nella nota – ha espresso la necessità di trovare soluzioni immediate e di avere un supporto più incisivo, specialmente alla luce della chiusura incombente del lago di Sant’Anna, evento che potrebbe aggravare ulteriormente la crisi idrica». 

L’incontro in prefettura

«All’incontro in prefettura, oltre al sindaco, hanno preso parte rappresentanti della Regione Calabria, con i relativi dipartimenti, il Consorzio di bonifica e Sorical». Sorical, dal canto suo, si è impegnata a incrementare la portata di acqua destinata al potabilizzatore cittadino, mentre la Regione si è poi interfacciata telefonicamente con A2A per ottenere un rilascio aggiuntivo di acqua dagli impianti della Sila, necessario per fronteggiare l’attuale emergenza. Visti gli impegni presi, già da questa sera la situazione di crisi dovrebbe subire un cambiamento. Sempre nella riunione di ieri, il Comune di Isola Capo Rizzuto ha chiesto alla Regione Calabria «l’autorizzazione all’estrazione di acqua da alcuni pozzi che sono stati individuati dall’ufficio tecnico dell’ente sul territorio». Il ricorso all’acqua dei pozzi dovrebbe avvenire «solo in situazioni emergenziali». Secondo Vittimberga «l’assunzione di questi impegni è considerata un primo passo cruciale per mitigare la situazione nei prossimi giorni, con la prospettiva anche di avere un netto miglioramento della qualità dell’acqua distribuita alla comunità, scongiurando così l’emergenza sanitaria imminente».

Presentata un’interrogazione al sindaco

La situazione di crisi e di pericolo per la salute dei cittadini ha spinto il gruppo di Fratelli d’Italia a presentare l’interrogazione al sindaco, inviata sia alla Procura della Repubblica che al prefetto di Crotone. Nell’interrogazione i consiglieri di FdI evidenziano che «è un periodo abbastanza lungo che i cittadini di Isola di Capo Rizzuto lamentano, a più riprese, la mancanza di un regolare approvvigionamento idrico; a tale riguardo la maggioranza ha pensato di poter risolvere la problematica in questione allineando al potabilizzatore una serie di pozzi che  si sono dimostrati inefficienti con enorme spreco di pubblico denaro perché privi di capacità idrica (non si spiega come si possono spendere cifre importanti senza che vi sia uno studio a monte)». Si ipotizza, quindi, lo spreco di denaro pubblico, perché non sarebbe stato fatto uno studio di fattibilità e la quantità di acqua presente nei pozzi individuati per l’approvvigionamento non sarebbe sufficiente per risolvere la crisi idrica. Nessun risultato positivo sarebbe, poi, arrivato  dai «lavori eseguiti presso la vasca di accumulo consortile in zona  “Pino” a ridosso della statale 106, al fine di aumentare la portata d’acqua al potabilizzatore». Anche diversi altri interventi realizzati non avrebbero avuto successo.

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