LAMEZIA TERME L’emergenza Cetraro sarà al centro della nuova puntata di “Telesuonano”, il talk di approfondimento in onda questa sera alle 21 sul canale 75 del digitale terrestre de “L’altro Corriere tv”.
Ospiti di Ugo Floro, il sindaco di Cetraro Ermanno Cennamo, e il giornalista Gaetano Bencivinni, che da tempo coordina diversi sodalizi impegnati nella promozione della cultura della legalità.
«Mi aspettavo di più di qualche semplice rassicurazione. Quello che viviamo è infatti un momento che non esito a definire esplosivo» afferma il primo cittadino dell’importante centro rivierasco. «È da tempo che il territorio è teatro di una successione di segnali allarmanti sfociato, di recente, nel barbaro omicidio di Alessandro Cataldo. Inutile dire che vogliamo una risposta all’altezza del rischio».
Una risposta senza la quale il comune tirrenico continuerà ad essere l’epicentro del violento sciame sismico che agita l’inquietante geografia criminale del luogo, anche perché la nuova struttura destinata alla Tenenza dei Carabinieri continua a rimanere vuota, con l’alta probabilità che la stessa venga candidata allo status di cattedrale nel deserto, un “riconoscimento” che vede la nostra regione da sempre primeggiare.
E questo, «nonostante l’ottimo lavoro della Dda di Catanzaro – spiega Cennamo – che negli ultimi anni ha mozzato più teste calde, sgomberando il territorio da figure criminali di primo piano». Eppure, certi ragguardevoli risultati sul piano giudiziario non sono bastati. Un peccato, «perché nella nostra cittadina dopo gli anni bui culminati con l’omicidio Losardo» dice Gaetano Bencivinni, coordinatore delle associazioni riunite in “Legalità e Memoria”- si è sviluppata una fortissima resistenza al crimine e ai suoi deplorevoli costumi. Abbiamo combattuto e vinto tante battaglie negli ultimi 40 anni. Oggi assistiamo ad una fase, per certi versi somigliante a quanto avvenne nel lontano 1979: la contesa di un territorio nel quel manca una gerarchia delinquenziale definita da parte di bande giovanili agguerrite. Di qui la necessità di intervenire subito sul piano repressivo per evitare il consolidamento di nuovi dannosi equilibri». Ma ce bisogno di tutti però, e bisogna agire adesso, senza indugi. (redazione@corrierecal.it)
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