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Cisl Medici: «Azienda Dulbecco, le discutibili regole sulle sperimentazioni»

Il sindacato «contesta l’inserimento degli studi clinici e delle sperimentazioni nell’attività libero professionale richiesta a pagamento»

Pubblicato il: 06/12/2023 – 8:53
Cisl Medici: «Azienda Dulbecco, le discutibili regole sulle sperimentazioni»

CATANZARO «Nella nascente Azienda Ospedaliero Universitaria “Renato Dulbecco”, successivamente alla nomina del Direttore Amministrativo Mantella già del “Pugliese Ciaccio”, sono state attenzionate le norme sugli studi clinici e la sperimentazione dei farmaci. Tali attività, anche in considerazione della tipologia di Azienda sanitaria, sono uno strumento fondamentale per le attività di ricerca, di didattica ed innovazione in ambito clinico al fine di perseguire la qualità e l’appropriatezza delle cure e dell’assistenza. L’orientamento dell’attuale management di fare rientrare obbligatoriamente queste attività nella libera professione intramuraria, come è stato fatto nel regolamento dell’ex Azienda “Pugliese Ciaccio” dove il Mantella è stato per diversi anni D.A., contrasta con le norme di legge sulle sperimentazioni e con le norme contrattuali. Né si può giustificare la suddetta imposizione con quanto previsto nel DCA 150/2013 sulle linee guida regionali per la libera professione intramuraria, considerando che nelle Aziende Ospedaliere di Cosenza e di Reggio Calabria le suddette attività sono regolamentate in maniera diversa». La Cisl Medici «ha contestato sin da subito la previsione di inserire gli studi clinici e le sperimentazioni nell’attività libero professionale richiesta a pagamento da terzi all’Azienda sia nel DCA 150/2013 con dichiarazione a verbale e successivamente con nota del 8 gennaio 2014 prot. 2650, ma soprattutto nel regolamento dell’ex Azienda “Pugliese Ciaccio”. Sono quindi prive di fondamento le dicerie dei soliti noti dei “piani alti” secondo cui le modifiche apportate al sistema delle sperimentazioni dal nuovo Direttore Amministrativo, anche nell’ex Azienda Mater Domini, siano state ispirate da incomprensibili influenze o azioni dell’organizzazione sindacale». «La CISL Medici ha contestato sin dal 2019, D. A. sempre il Mantella, i criteri di calcolo dei costi per la costituzione delle tariffe e quindi delle trattenute adottate sull’attività libero professionale che ha fagocitato contraddittoriamente gli studi clinici e le sperimentazioni che dovrebbero essere eseguite, seguendo la tesi dell’ex Azienda Pugliese Ciaccio”, fuori dall’orario di lavoro. Un sistema perverso di plurime incoerenze, come il ribaltamento dei costi generali dell’Azienda sulle singole prestazioni libero professionali e quindi anche sugli studi clinici, sfociate nella rilevazione per il 2022 di un “debito” pari a circa 18.000 euro di tutto il personale che partecipa all’ALPI nei confronti dell’Amministrazione, che sta procedendo unilateralmente al recupero delle somme. La richiesta di questa organizzazione, inoltrata il 3 novembre, di comunicare i costi analitici per singole voci, in particolare dei costi diretti ed indiretti, riportate nel verbale allegato alla determina n. 397 del 27 settembre 2023, è stata ovviamente disattesa dall’attuale management. Un comportamento non consono se si vuole perseguire la trasparenza delle scelte e degli atti, il benessere lavorativo e la qualità delle attività di una Azienda Ospedaliero Universitaria. Un proposito è pertanto imprescindibile, occorre isolare chiunque ritenga di salvaguardare proprie posizioni personali e responsabilità gestionali portando avanti strategie difformi dagli interessi dell’Azienda e del personale sanitario».

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