GENOVA A Terrazza Colombo i vertici delle Confagricoltura di Genova, La Spezia, Savona ed Imperia, al cospetto del notaio Ricci, hanno deliberato la loro unificazione nella Confagricoltura Liguria.
«Un passaggio organizzativo – ha sottolineato il presidente ligure di Confagricoltura, Luca De Michelis – che ci inorgoglisce, dando alla nostra articolazione territoriale una veste moderna, smart e sempre più attenta alle esigenze delle imprese agricole che necessitano di rappresentanza sindacale al passo con i tempi».
Tempi che hanno visto mutare, nell’ultimo decennio, i riferimenti, con la scomparsa delle Comunità Montane prima, il superamento delle province dopo, fino all’accorpamento del sistema Camerale, qui come nel resto del Paese.
In tantissimi, oltre ai delegati delle province liguri di Confagricoltura, hanno voluto essere presenti a significare l’attenzione verso questo passaggio epocale nell’ambito della rappresentanza sindacale.
Su tutti il presidente nazionale di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti che ha ricordato come l’unicità dell’agricoltura ligure, nel panorama nazionale, costituisce uno straordinario connubio tra territorio e sue produzioni d’eccellenza, ricordando inoltre la strategicità della Liguria come Porto del Mediterraneo.
Il Direttore Generale di Confagricoltura, Annamaria Barrile, ha ricordato come un assetto organizzativo moderno debba essere la base di un’Organizzazione professionale che deve essere sempre più smart e rapida nel dare risposte ai propri associati.
Nel dibattito con il Presidente della Regione, Giovanni Toti, è emerso come quello agricolo sia un settore straordinariamente importante per la Liguria, sia dal punto di vista economico che culturale, identitario e turistico. «Dalla fatica dei nostri produttori – ha ricordato Toti – nascono prodotti apprezzati in tutto il mondo, a partire dall’olio, dal basilico e dal vino. Per questo abbiamo messo a disposizione oltre 207 milioni per il settore agricolo, da spendere nei prossimi anni per sostenere le nostre eccellenze e chi lavora ogni giorno per tenerle vive e portarle sulle nostre tavole e non solo».
Il vice Presidente della Regione, con delega all’Agricoltura ed al Marketing Territoriale, Alessandro Piana, ha ricordato come «siano moltissime le novità dello sviluppo rurale, a partire proprio dalla quota minima di fondi per gli interventi ambientali, pari a circa il 43%, sino agli interventi a superficie o a capo (UBA- Unità bovino adulto) che sono potenzialmente 35 (la Regione Liguria in base alle proprie necessità territoriali ne ha attivate 20) dalla convivenza con i grandi carnivori alla tutela delle colture arboree a valenza ambientale. Sarà possibile inoltre predisporre bandi specifici per particolari settori, aree o temi, in più cresce anche il sostegno agli investimenti produttivi delle imprese, con una percentuale di contributo che passa dal 40% al 65%, ulteriormente elevabile».
L’attenzione del mondo politico ligure su questo passaggio organizzativo della più antica Organizzazione degli imprenditori agricoli, è stata testimoniata dalla presenza in sala di numerose autorità, dall’assessore regionale alle attività produttive, Alessio Piana al Vice Presidente del Consiglio Regionale Armando Sanna fino ai consiglieri regionali Stefano Balleari, Giovanni Boitano e Daniela Menini. Presente anche, in rappresentanza del Sindaco di Genova, Marco Bucci, l’Assessore alle Attività Produttive, Agricoltura e Commercio Paola Bordilli, nonché la Consigliera Emanuela Guerra, in rappresentanza del Comune di Albenga.
Tantissimi i messaggi giunti da Senatori e Parlamentari liguri, nonché da esponenti del Consiglio Regionale della Liguria appartenenti a tutti gli schieramenti.
Ai lavori hanno partecipato anche il Capo dipartimento delle Politiche Europee e Internazionali e dello sviluppo rurale del Masaf, Giuseppe Blasi, presente a Genova per il convegno di presentazione del nuovo periodo di programmazione dello sviluppo rurale, unitamente al Vice Direttore del Dipartimento Agricoltura della Regione, Federico Marenco.
La “nuova” Confagricoltura della Liguria è “in campo” da oggi per cogliere le nuove sfide del futuro dell’agricoltura e dell’agroalimentare ligure.
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