ROMA Mario Draghi alla guida della Commissione europea. È l’indiscrezione lanciata da La Repubblica secondo cui il presidente francese Emmanuel Macron vorrebbe l’ex premier italiano come figura necessaria per frenare l’ascesa dei sovranisti in Europa. La Repubblica cita fonti diplomatiche di Bruxelles e Parigi. Draghi subentrerebbe a Ursula von der Leyen. Nei giorni scorsi Draghi, durante la presentazione del libro di Aldo Cazzullo “Quando eravamo padroni del mondo”, aveva parlato di «momento critico per l’Europa e speriamo che ci tengano insieme quei valori fondanti che ci hanno messo insieme. Ora la cosa più importante è capire come fare a costituire dei fondi europei che finanzino difesa e la lotta al cambiamento climatico. Serve poi una politica estera coordinata perchè i ministri degli Esteri si vedono ma non si mettono d’accordo».
Immediate le reazioni alla notizia del mondo politico. «Draghi alla guida dell’Ue, alla Commissione o al Consiglio – ha affermato sui social il leader di Azione Carlo Calenda – rappresenterebbe la migliore possibilità per l’Europa di risollevarsi. Draghi ha già salvato l’Euro una volta ed è venuto in soccorso dell’Italia in un momento drammatico. Possiede l’auctoritas, la dignitas e l’esperienza per far fare all’Ue il salto di qualità di cui ha bisogno. Lavoreremo in ogni modo per raggiungere questo obiettivo».
«Mario Draghi – ha sottolineato Nicola Danti di Italia Viva –è una risorsa fortissima per l’Europa, in qualunque ruolo venisse candida to. E’ esattamente l’uomo giusto per risvegliare il Continente e farlo tornare attore protagonista nelle sfide globali. Siamo stati noi di Italia Viva con Matteo Renzi a volerlo ostinatamente alla guida del governo italiano e poi ad immaginare un prossimo futuro su scala internazionale. In tal senso, ribadiamo totale sostegno a qualsiasi ipotesi». «Mario Draghi – ha detto invece Riccardo Magi, segretario di Più Europa – ha saputo esprimere più di chiunque altro con chiarezza la tragicità e l’importanza dell’attuale fase storica per l’Europa: “l’Europa è in crisi, diventi Stato”. L’Europa e gli europei rischiano di condannarsi all’irrilevanza se non avranno ben chiaro ciò. Di condannarsi non solo all’incapacità di affrontare le grandi sfide geopolitiche e di sicurezza, climatiche e economiche che il nostro tempo ci pone davanti ma anche di difendere la democrazia rappresentativa. Solo nella dimensione di uno stato federale europeo potremo continuare a far vivere la democrazia e la libertà. Sta a tutti noi lavorare con coraggio perché questa visione diventi un obiettivo politico concreto. La sua guida – conclude Magi – sarebbe la migliore garanzia per imboccare questa strada necessaria al rilancio dell’Europa». «Mario Draghi presidente Ue? In qualsiasi caso, in qualsiasi ruolo, il nostro ex presidente del Consiglio sarebbe la soluzione migliore». Lo ha scrito sui social il presidente di Libdem Europei, Andrea Marcucci.
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