ROMA La Calabria conta 852 km di linee ferroviarie, 2.164 km di strade, 249 treni in partenza ogni giorno. Una mobilità spesso resa quasi impossibili da un servizio trasporti carente e trascinato a fatica da macchine vetuste. «Si viaggia ancora con la littorina», sussurra il governatore Roberto Occhiuto nell’Auditorium del Gruppo Fs a Roma. Ecco perché diventano necessari investimenti e progetti di rilancio.
La notizia più importante, sicuramente, gli investimenti pari a 13,4 miliardi che saranno immessi per ridare nuova linfa al sistema dei trasporti calabrese. Quattro differenti poli di intervento, si parte con quelli infrastrutturali sulla dorsale Jonica, e la linea dell’Alta Velocità Salerno-Reggio Calabria. Poi il polo dedicato ai passeggeri con il rinnovo della flotta dei treni regionali e l’introduzione di un treno Intercity ibrido che collegherà Reggio Calabria a Taranto. Impossibile non considerare importante la logistica, che dovrebbe svilupparsi grazie ad una integrazione mare-ferro-gomma con Bluferries e treni merci da e verso Nord Italia e la Sicilia. E infine, il polo urbano con il progetto di realizzazione e gestione del nuovo porto turistico di Paola, in provincia di Cosenza.
Elettrificazione, nuovi e moderni treni, ma l’attenzione dell’Ad del Gruppo Fs, Luigi Ferraris, è rivolta anche al Porto di Gioia Tauro. «Dobbiamo migliorare l’accessibilità al porto di Gioia Tauro, il più grande terminal italiano, dobbiamo lavorare affinché il sistema ferroviario riesca nei prossimi decenni a farlo diventare baricentro del commercio». In buona sostanza, occorre abbinare l’Alta velocità all’enorme mole di traffico presente nello scalo reggino. «La velocità di sviluppo di questa dorsale deve consentire di connettere in via definitiva la Calabria con il resto d’Europa». Sul punto è d’accordo il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto che ha ricordato come sia fondamentale allungare l’Av (che oggi si ferma in Basilicata al confine con la Calabria) fino a Reggio Calabria. «Intermodalità» è la parola d’ordine lanciata dal governatore, che pensa ad un sistema di trasporti integrato, ad una mobilità che consenta di collegare tutta la Calabria non solo per “accontentare” i passeggeri desiderosi di partire da ogni angolo della Regione ma per cogliere maggiori opportunità: aumentare il traffico di merci, valorizzare al meglio il retroporto di Gioia Tauro e sfruttare quel segmento «in crescita» dei treni turistici.
I lavori di ieri, si sono aperti con il ricordo di Ferraris di Maria Pansini, 61enne capotreno catanzarese morta nel tragico incidente ferroviario di Thurio a Corigliano Rossano. Il treno regionale Sibari-Catanzaro Lido si è scontrato con un camion fermo sui binari, l’impatto è stato fatale per la donna e per l’autista del mezzo, Hannaoui Said, nato in Marocco nel 1999. Quanto accaduto ha riacceso i riflettori sul tema della sicurezza. Il Gruppo Fs, nel 2022, ha eliminato 83 incroci fra strada e ferrovia. Ma non basta. L’Ad Ferrari ha quindi annunciato un investimento di 500 milioni di euro per la sicurezza della rete e «per dotare i passaggi a livello della tecnologia PAI-PL (Protezione Automatica Integrativa Passaggi a Livello). «Il 10% dei 500 milioni finanziati sarà investito in Calabria», ha chiosato Ferraris. (f.b.)
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