COSENZA «A distanza di mesi, purtroppo, siamo ancora qui a far sentire, o meglio cercar di far sentire e valere, la nostra voce in merito alla questione del dimensionamento. Noi ragazzi del Liceo Scientifico “Enrico Fermi” di Cosenza viviamo tuttora nella totale incertezza per quanto concerne il futuro della nostra scuola». Così in una lettera i rappresentanti del Consiglio d’Istituto: Niccolò Perrotta, Giorgio Parise, Cristian Morrone e Luigi Totera; i rappresentanti dell’Organo di Garanzia: Vincenzo Iannuzzo e Asia Bruno; i rappresentanti della Consulta Provinciale: Lorenzo Vallone e Valentina Stella; il presidente del Comitato Studentesco: Paolo Parise.
«Dopo 6 anni dalla dichiarazione di inagibilità del plesso di Via Isnardi, dallo stanziamento di 8 milioni di euro per la demolizione e ricostruzione del nuovo edificio, l’opera tanto promessa dalla Provincia non ha mai portato all’ultimazione dei lavori e all’inaugurazione del nostro plesso – scrivono gli studenti –. Proteste, sit-in e mobilitazioni varie, sembrano non sortire alcun effetto delle istituzioni, che si dimostrano latitanti nei confronti della nostra richiesta di ascolto. Noi studenti, ma ancor prima esseri pensanti, abbiamo unito le nostre forze, ci siamo stretti in una social catena, per far valere i nostri diritti. Affrontando attivamente il problema e con raziocinio, più e più volte siamo scesi in campo, come una vera squadra, all’insegna dell’istruzione e della buona scuola. Tante volte hanno cercato di ostacolarci, mettendoci bastoni insinuosi tra le ruote, ma nonostante tutto siamo ancora qui, a lottare per la completa autonomia del Liceo Scientifico Fermi, per la sua identità e le varie eccellenze che quest’ultimo offre. Per citarne alcune: l’indirizzo Internazionale, l’unico, al Sud, riconosciuto dal MIM e dall’Università di Cambridge (che potrebbe venir meno con l’attuazione del piano del dimensionamento scolastico nei confronti della nostra scuola); la Curvatura Biomedica, che offre ai nostri ragazzi una adeguata preparazione in vista dei temuti test d’ingresso per la facoltà di Medicina, tra le poche, convenzionata con l’Ordine dei Medici di Cosenza e il MIM. Eccellenze che però, hanno sofferto della mancata sede che ha fatto calare il secolare prestigio del nostro Liceo, con un conseguente drastico calo di alunni. Dalla sera alla mattina, la nostra scuola si è trovata sprovvista di una sede unica; le aule e gli studenti sono stati sparsi per tutta la città, fino ad essere dislocati in ben 4 plessi distinti, creando una diaspora generale. Da 1050 alunni, si è arrivati a sfiorare i 500 solo due anni dopo».
I liceali notano poi che «a sottolineare la grande storia e il grande credito che contraddistinguono il nostro Liceo, oggigiorno il trend delle iscrizioni è in grande crescita, fino ad avere quasi 200 iscritti nelle attuali prime classi. Questi dati permettono, dunque, l’applicazione di una deroga presente nelle linee guida regionali per la definizione del Piano di Dimensionamento che riguarda plessi delle scuole che sono stati soggetti a eventi calamitosi che hanno causato un repentino calo di iscritti che a noi non è stata concessa, a differenza di altre scuole sul territorio provinciale. Ergo, non sarà qualche no a fermarci, finché rimarrà anche un solo briciolo di speranza al quale aggrapparci, lo faremo con tutte le nostre forze, ricorrendo, se necessario, anche al Tar ed eventualmente al Consiglio di Stato».
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