COSENZA Bisognerà ancora attendere qualche settimana prima di conoscere la decisione dei giudici del tribunale di Cosenza, chiamati a pronunciarsi in merito alla morte di Lisa Gabriele. L’unico imputato è Maurizio Abate, ex poliziotto – difeso dagli avvocati Marco Facciolla e Francesco Muscatello – accusato della morte di aver ucciso la giovane a Montalto Uffugo nel 2015. Gli avvocati, in rappresentanza della famiglie di Lisa Gabriele, sono Gianluca Bilotta e Nunzia Paese.
Una relazione «morbosa e di inaudita aggressività». E’ quanto mettono nero su bianco gli inquirenti chiamati a far luce sulle morte della donna, ritrovata senza vita il 9 gennaio 2005, nei pressi di un casolare abbandonato in una zona boschiva di località “Manca di Gallina” del comune di Montalto Uffugo. Un cold case rimasto irrisolto, fino alla presunta svolta giunta al termine dell’inchiesta denominata “Le malamour”, avviata dalla procura di Cosenza guidata da Mario Spagnuolo. Che ha portato all’arresto di Maurizio Mirko Abate, 50enne ex poliziotto in servizio alla Stradale di Cosenza.
Paolo Reale e Salvatore Filograno, nominati dal giudice e incaricati del recupero del contenuto del telefonino Nokia 7310 in uso a Lisa Gabriele hanno tentato, più volte, di avere accesso alle informazioni contenuti nel dispositivo, ma senza successo. I due super periti chiamati a compiere un ultimo ed estremo tentativo per accedere alla memoria interna del telefono cellulare non sono riusciti a “sbloccare” il cellulare. Si trattava di una perizia fortemente sollecitata dalle difese di parte civile, rappresentate dagli avvocati Gianluca Bilotta e Nunzia Paese oltre che dal pm Tridico. (f.benincasa@corrierecal.it)
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