Firmato un accordo tra l’Organizzazione di Volontariato “Basta Vittime Sulla Strada Statale 106” e Studio3A-Valore S.p.A. che consentirà all’associazione di volontariato di costituirsi parte civile nei processi penali che scaturiranno dagli incidenti su quella che è conosciuta come “strada della morte”, la strada statale 106. Ad annunciarlo il presidente dell’organizzazione di volontariato Leonardo Caligiuri e il direttore operativo Fabio Pugliese nel corso di una diretta facebook dalla Direzione Generale di Studio3A-Valore S.p.A. a Mestre-Venezia con il presidente di Studio3A Ermes Trovò. «L’accordo che abbiamo firmato oggi – ha spiegato Pugliese – consente di raggiungere un obiettivo storico per l’associazione. Avremo la possibilità di costituirci parte civile in un processo penale, ogni qualvolta verrà ritenuto opportuno. Valuteremo caso per caso e lo faremo ogni volta riterremo che ce ne sia utilità». La costituzione di parte civile, infatti, non avverrà sempre, ma i casi verranno valutato di volta in volta: «Non ricorreremo a questo strumento in ogni incidente che avviene sulla 106, anche perché poi c’è sempre un giudice che deve accogliere la richiesta. Uno dei casi nei quali certamente lo faremo è qualora dovessimo rilevare delle inadempienze dell’ente proprietario della strada, sia esso l’Anas, i comuni, o entrambi, nella gestione della strada e quindi qualora dovessimo rilevare delle possibilità per le quali chi doveva mettere in sicurezza la strada non l’ha fatto». Un altro aspetto fondamentale è il fatto che «dovranno essere i familiari delle parti lese, vittime o feriti, a dare il consenso formale all’associazione per costituirsi come parte civile. In caso contrario non lo faremo».
«Lo Studio 3A, con cui ormai abbiamo una partnership da quasi sette anni, si accollerà tutte le spese della costituzione di parte civile nel processo penale e quindi automaticamente mette nelle condizioni l’associazione, che non aveva le risorse, di poterlo fare, questa cosa è importante perché si offre più tutela ai cittadini calabresi», ha aggiunto Pugliese, che ha spiegato infine: «Il risarcimento andrà all’associazione, ma abbiamo concordato che verrà poi destinato a un’opera di solidarietà. Tutta la parte economica sarà destinata a un’opera di bene, di volontariato». «Studio3A – ha spiegato nel corso della conferenza stampa il presidente Ermes Trovò – è una società che tratta di risarcimento danni. Il nostro claim è “Diamo valore ai diritti”. Oggi abbiamo l’opportunità, sostenendo questa bellissima iniziativa, di poter tutelare i diritti di tutti i cittadini perché un’associazione che tenta di costituirsi parte civile in un procedimento penale sicuramente non lo farà per un risarcimento ma lo farà solamente per accendere i riflettori su un problema. Ci metteremo tutta la nostra professionalità, la nostra determinazione, il nostro impegno per riuscire a portare a termine questo e far sì che le situazioni che non vanno bene, sulla Statale 106, finalmente possano cambiare e trovare una svolta completamente diversa». (m.r.)
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