LAMEZIA TERME «Non ci fidiamo perché gli annunci di Rfi e quelli del ministro Salvini ascoltati anche in aula più volte in quest’ultimo anno e mezzo di governo nazionale sono sempre stati continui ma mai reali». Va dritto al punto Nicola Irto, segretario regionale del Pd Calabria nel corso della conferenza stampa organizzata questa mattina a Lamezia Terme, nella sede del partito. Le parole del senatore calabrese sono indirizzate all’ultimo evento organizzato a Roma dove, alla presenza del presidente della Regione Roberto Occhiuto, è stato presentato l’investimento di oltre 13 miliardi di euro da parte di Ferrovie dello Stato, con particolare riferimento alla «linea ferroviaria Jonica con “interventi di elettrificazione per aumentarne affidabilità e velocizzazione” così come la linea Salerno-Reggio Calabria sul fronte dell’alta velocità».
Per gli esponenti del Partito democratico calabrese, però, si tratta di un vero «bluff». Secondo Nicola Irto, infatti, «ci sono risorse che sono state spostate ma, allo stesso tempo, è sparita l’Alta velocità, il rapporto pendolare ci dice il dramma dei treni calabresi che non raccontiamo noi, che non racconta il Pd, ma lo sanno i cittadini che quotidianamente vivono i disagi delle infrastrutture ferroviarie in questa regione di collegamento. Ecco c’è una presa in giro, la Calabria ha un contenzioso vero, storico, con Rfi e con Anas, piuttosto che fare una conferenza stampa a Roma per parlare ad altri, si venisse in Calabria e si dicesse davvero se si vuole riprendere il tema dell’Alta velocità a prescindere dai tracciati. Vogliamo sapere se la Calabria ha diritto ad avere l’Alta velocità oppure no, se la Ss 106 deve rimanere ancora con i passaggi a livello e una morte continua, una strada della morte o ci sono degli impegni veri». Queste, dunque, le richieste avanzate dal Pd al Governo nazionale e a RFI ma anche ad Anas. «Noi – ha spiegato Irto – non contestiamo l’ormai consueta “annuncite” di Occhiuto, contestiamo il fatto che servono risposte ai calabresi, andare avanti così è totalmente inaccettabile e incivile».
Dalla conferenza stampa del Pd, poi, piovono ancora critiche sull’operato di Occhiuto, definito «l’uomo solo al comando» con particolare riferimento all’ultimo incontro di Roma, ma anche alla visita alla Cittadella regionale di Roberta Metsola per un evento che, a detta degli esponenti del partito democratico «non hanno coinvolto le istituzioni ma hanno funzionato solo come propaganda insieme a Piantedosi e Tajani».
Da una parte, dunque, le critiche da parte del Pd calabrese, dall’altro anche le proposte avanzate ufficialmente. «Sediamoci attorno al tavolo e decidiamo sull’Alta velocità – ha chiesto Irto – ed evitiamo di tornare sul bluff del Ponte sullo Stretto che sta drenando risorse che erano investite per il trasporto in Calabria per buttarle in una società che deve solamente pagare lo stipendio dei consiglieri di amministrazione della società e pagare la comunicazione, questo è il punto vero». «Si mettano le risorse e si decida assieme cosa fare perché – ha ricordato ancora Nicola Irto – è inaccettabile il grido di dolore dei sindaci che sono lasciati soli soprattutto nel versante della Ionica calabrese. C’è un isolamento degli amministratori. Ecco, noi chiediamo questo, l’impegno delle risorse e chiediamo che Rfi non si mascheri dietro gli amministratori di turno. Qualche giorno fa in quella conferenza stampa c’era l’attuale, non so se cambierà se ce ne sarà un altro, però ciclicamente la Calabria viene usata dai ministri pro-tempore e viene usata da questi amministratori che pensano di fare propaganda ma di reale mai nulla, e il rapporto drammatico di avere i treni più vecchi d’Italia probabilmente più vecchi d’Europa è uno sfregio davvero ai calabresi alle nuove generazioni e a chi pensa che, parlando di sviluppo, lo si possa fare solo sui social e poi di reale non fare nulla».
Secondo Enza Bruno Bossio la Calabria «sta perdendo i 9,4 miliardi del fondo complementare per l’Alta velocità e presentano, invece, una ipotesi di investimento di 13,4 miliardi che francamente non si capisce cosa viene sommato per questo. Molte cose già sono in ritardo, prima fra tutti i 300 milioni dell’elettrificazione della ferrovia ionica di cui non ci scordiamo 40 sono stati dati già da questo governo alle Ferrovie del Nord e poi sempre gli stessi 3 miliardi della ionica che, francamente, come governi precedenti avevamo pensato di attuare in tre anni e invece sono stati spalmati in 15 anni, ma anche facendo così non torna i conti e, alla fine, 8 miliardi del fondo complementare vengono tutti usati all’interno del lotto Romagnano-Praia che in Calabria non sarà utilizzato nemmeno per un euro. Quindi mi pare tutto un bluff e nel frattempo abbiamo perso i soldi del fondo complementare». (Gi. Cu.)
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