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la bocciatura

Capitale della Cultura 2026, Cosenza e Marcellinara fuori dai giochi

La città dei bruzi e il piccolo centro del Catanzarese escluse dalla giuria presieduta da Davide Maria Desario. Ora le candidate restano 10

Pubblicato il: 13/12/2023 – 11:30
Capitale della Cultura 2026, Cosenza e Marcellinara fuori dai giochi

COSENZA Niente da fare, la corsa di Cosenza e Marcellinara verso il titolo di Capitale italiana della Cultura 2026 si ferma qui. A ufficializzare la decisione della giuria presieduta da Davide Maria Desario, è stato il ministero della Cultura che oggi ha reso noto i nomi dei 10 Comuni che si contenderanno l’ambito riconoscimento. La città dei bruzi e il piccolo comune del Catanzarese avevano superato il primo scoglio della selezione, entrando tra le sedici finaliste. Oggi la decisione finale che boccia le due realtà calabresi e premia i seguenti Comuni con i relativi dossier:

  1. Agnone (Isernia): “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”;
  2. Alba (Cuneo): “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”;
  3. Gaeta (Latina): “Blu, il Clima della Cultura”;
  4. L’Aquila: “L’Aquila Città Multiverso”;
  5. Latina: “Latina bonum facere”;
  6. Lucera (Foggia): “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”;
  7. Maratea (Potenza): “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”;
  8. Rimini: “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”;
  9. Treviso: “I Sensi della Cultura”;
  10. Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena): “Valdichiana 2026, seme d’Italia”.

Le finaliste verranno convocate nei giorni 4 e 5 marzo 2024 per le audizioni pubbliche. Sarà l’occasione per ogni candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Per ciascun dossier le audizioni avranno una durata di massimo 60 minuti, di cui 30 per la presentazione del progetto e 30 per una sessione di domande effettuate dalla Giuria. La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo 2024. La città vincitrice sarà assegnataria di un contributo finanziario di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura.

Il sogno spezzato di Cosenza

Lo scorso novembre, dopo la presentazione del dossier al Ministero per legittimare la sua candidatura, il sindaco di Cosenza Franz Caruso aveva convocato un incontro a Palazzo dei Bruzi con i sindaci della provincia per condividere il progetto. «Sarebbe entusiasmante – aveva sottolineato in quella circostanza il primo cittadino – se tutti i Comuni diventassero protagonisti attivi di questo meraviglioso progetto, quasi a immaginare, anzi a ideare, una vera e propria capitale “diffusa” della cultura 2026: la città di Cosenza, insieme a tutti gli altri 150 Comuni della Provincia. Sarei, sinceramente, lieto e felice di condividere con voi questa affascinante “avventura“. Può apparire una utopia? Ma, anche le utopie servono. E, tuttavia, io credo che sia, comunque, una fascinosa utopia, difficile, ma non impossibile a realizzarsi». 

Caruso: «Non ammessi, ma proseguiamo il nostro cammino di rinascita»

«Termina la corsa di Cosenza per accaparrarsi l’ambito titolo di Capitale Italiana della Cultura 2026, ma prosegue dritto e determinato il Piano Strategico della Cultura che abbiamo messo in campo per una rinascita socio-culturale ed economica di Cosenza e del suo territorio». Lo afferma il sindaco Franz Caruso dopo aver appreso la decisione assunta dalla Giuria per la selezione della città Capitale italiana della Cultura 2026, che ha escluso Cosenza dalla fase finale.
«La notizia mi ha molto amareggiato perché è stato messo in campo un progetto importante e valido – prosegue il sindaco Franz Caruso – in cui abbiamo creduto in tanti e che è stato sostenuto fortemente da ampi settori della società civile, da tantissime Istituzioni ed organismi socio/culturali e dalla classe dirigente calabrese, compresi i nostri parlamentari, molti di centro destra. Ringrazio tutti ed a tutti rivolgo l’invito a proseguire a sostenere il cammino di rinascita di Cosenza che comunque non si arresta. Al contrario, ripartendo dal dossier “Dai sogni ai segni”, andremo avanti spediti per imprimere una svolta radicale, di qualità e di prestigio, nella nostra città e per la nostra comunità. Ed, infatti, il progetto di candidatura di Cosenza a Capitale della Cultura 2026 è partito dai tanti segni di cambiamento già visibili e tangibili sul nostro territorio, frutto della grande attività di co-progettazione condotta in preparazione ai finanziamenti CIS, di Agenda Urbana, del PNRR e dei Contratti di Quartiere che stanno per cambiare il volto della città, partendo dalla riqualificazione edilizia, sociale e culturale del suo Centro Storico e delle sue periferie. Segni che ci hanno fatto accarezzare un sogno che, nonostante il fermo della candidatura, va avanti per essere realizzato. Ed, infatti, la nostra aspirazione è quella di rinverdire nel nostro territorio culturalmente vocato, quel clima di forte impulso e fermento intellettuale, vivace e dinamico, che ne hanno fatto l’Atene della Calabria, la città di Telesio e dell’Accademia cosentina, per proiettarci nella nuova dimensione di porta del Mediterraneo verso l’Europa, assegnataci naturalmente dalla posizione strategica che occupa il territorio, posto al centro del Mediterraneo, appunto».
«Porteremo avanti la sfida – conclude il sindaco Franz Caruso – seguendo la strategia della rinascita co-progettata e co-organizzata con i cittadini e gli stakeholders locali preparando la strada ad un futuro diverso per una comunità che deve trovare proprio nella cultura la leva di inclusione sociale e il volàno per il suo sviluppo». (f.v.)

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