Ultimo aggiornamento alle 9:31
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

L’inchiesta

‘Ndrangheta in Germania, così il “Gruppo di Erfurt” ripuliva i soldi sporchi

Transizioni sospette su conti correnti. Vendite immobiliari a ripetizione ed imprenditori ritenuti vicini alle cosche calabresi

Pubblicato il: 13/12/2023 – 20:53
‘Ndrangheta in Germania, così il “Gruppo di Erfurt” ripuliva i soldi sporchi

BERLINO Il “Gruppo di Erfurt”, una cellula della ‘ndrangheta attiva nel capoluogo della Turingia e nel resto del Land così come in Sassonia «da più di 25 anni», sarebbe responsabile di numerosi casi di riciclaggio di denaro. È quanto si riferisce all’emittente radiotelevisiva “Mdr”, aggiungendo che da anni le autorità tedesche monitorano uno stabile «nel nord di Erfurt». Si sospetta, infatti, che si tratti di «uno degli immobili strategici più importanti» degli esponenti della criminalità organizzata calabrese nella città. L’edificio è stato acquistato «alla metà degli anni Novanta» da imprenditori e ristoratori italiani, appartenenti al “Gruppo di Erfurt”, per allestirvi degli appartamenti.
Gli inquilini sono stati «per lo più italiani» che lavoravano in uno dei tanti ristoranti italiani della città e provenivano «per lo più dalla Calabria», in particolare da San Luca, una delle roccaforti della ‘ Ndrangheta nella regione.
Le autorità tedesche hanno accertato che all’indirizzo dell’immobile si sono registrati negli anni «234 cittadini italiani». Alcuni hanno vissuto nello stabile «per anni», altri «per pochi mesi», lavorando in ristoranti ritenuti della criminalità organizzata calabrese a Lipsia, Dresda e Monaco di Baviera. In parte, questi inquilini sono stati segnalati a San Luca.

Gli imprenditori sospettati di essere vicini alla ‘ndrangheta

Ora, un’inchiesta condotta da “Mdr” con il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung” rivela che, nel 2019, la società Gbr ha venduto lo stabile nel nord di Erfurt e un magazzino a un gruppo immobiliare bavarese per 2,84 milioni di Euro. La Gbr appartiene a tre imprenditori italiani, di cui due sospettati di affiliazione alla ‘ Ndrangheta , mentre l’altro sarebbe stato il contabile del “Gruppo di Erfurt”.
Questo socio della Gbr è imparentato con uno degli arrestati durante l’operazione “Eureka”, effettuata a maggio scorso contro la criminalità organizzata calabrese in diversi Paesi europei con il coordinamento della procura di Catanzaro. 
In particolare, si tratterebbe di Domenico Giorgi che, fermato in Portogallo con l’accusa di riciclaggio di denaro, aveva risieduto per anni a Erfurt. Con altri esponenti della criminalità organizzata calabrese nella città, Giorgi confronta nell’indagine “Fido”, condotta dalla procura di Gera sugli investimenti della ‘Ndrangheta in Germania fino all’interruzione nel 2006.
Per far luce su questo stop, il parlamento della Turingia ha istituto una commissione d’inchiesta al fine di chiarire se all’origine della decisione vi fossero legami tra politica, magistratura e forze di polizia del Land con la ‘ Ndrangheta .

La transazioni sospette

Intanto, dalle ricerche di “Mdr” e della “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, è emerso che, dopo la vendita degli immobili di Erfurt, sui conti della Gbr sono avvenute diverse transazioni. Si tratta di singoli bonifici, per un totale di 225 euro, versati a uno dei soci. Nello stesso contesto, un altro degli imprenditori ha ricevuto 1,75 milioni di euro. Poco dopo, 500mila euro di questa somma sono stati dirottati sul conto di un altro socio. I proventi della vendita immobiliare sono stati successivamente trasferito dai proprietari della Gbhr a due società e a diversi privati ​​in Italia, nonche’ in Spagna. Da qui, il denaro è stato riversato a uno dei tre imprenditori che avevano alienato gli stabili di Erfurt. Tre segnalazioni di sospetto riciclaggio di denaro effettuate dalle banche hanno dato il via a un’indagine dell’Ufficio di polizia criminale della Turingia. Tuttavia, la procura di Gera ha archiviato l’inchiesta nel 2020, ritenendo che il sospetto di riciclaggio di denaro non poteva essere confermato. Allo stesso tempo, la magistratura non osservava alcun collegamento con la ‘ Ndrangheta .

Le indagini incrociate

L’indagine è stata ripresa dall’Ufficio federale di polizia criminale (Bka), che da tempo sospetta il “Gruppo di Erfurt” di riciclaggio per la criminalità organizzata calabrese. Già nel 2014, la Direzione investigativa antimafia (Dia) aveva ottenuto indizi secondo cui ristoratori italiani del capoluogo della Turingia si trasferivano mediante societa’ nel Paese di origine i proventi di attività delicatamente illecite. Tra l’altro, si tratterebbe di investimenti in ristoranti di Roma. Il Bka ha indagato, concentrandosi su tre ristoratori di Erfurt, tra cui il “capo locale” della ‘ndrangheta in Turingia. Tuttavia, questa inchiesta è stata sospesa nel 2018. Con l’operazione “Eureka” è stato arrestato a Erfurt uno di questi sospettati, Maurizio Costanzo, ritenuto coinvolto nell’organizzazione del traffico di cocaina tra l’America meridionale e l’Australia. Estradato in Italia nella scorsa estate, Costanzo è da allora detenuto in Calabria. (Nova)

Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del Mare, 65/3 S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x