ROMA «Abbiamo il dovere, l’obbligo di difendere le ragioni dei cittadini del Mezzogiorno chiedendo al Governo, allo Stato di farsi carico delle risorse che occorrono per garantire l’uniformità dei cittadini rispetto alla fruizione di questi diritti». Lo ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ospite di Atreju 2023, la festa di Fratelli d’Italia a Roma. Occhiuto ha partecipato, insieme ad altri governatori, a un panel sull’autonomia differenziata confrontandosi con il ministro delle Autonomie Roberto Calderoli, della Lega. Calderoli ha spiegato che il provvedimento, calendarizzato in Parlamento l’8 gennaio, «darà prospettive anche al Sud per la crescita che non ha avuto, perché bisogna cambiare. I Lep? Orgogliosamente dico che dopo 22 anni di non risposte qualcuno ha scritto che i cittadini hanno diritto di riceverli ci sono parametri essenziali sotto cui non si può andare, a Nord come al Sud, è un discorso di civiltà».
Quindi l’intervento di Occhiuto che in premessa ha ringraziato «il popolo dei Fratelli Italia per l’invito che mi ha rivolto, ma anche per il lavoro che svolge insieme a Giorgia Meloni. Parlo da dirigente politico del centrodestra, pur con una storia diversa rispetto alla vostra, e non ho difficoltà ad esprimere la riconoscenza anche di chi ha una storia come la mia, perché solo grazie a voi e a Giorgia Meloni il centrodestra è ritornato al governo». Quindi, rimettendo i panni del presidente della Regione, rispondendo alla domanda del moderatore del panel, il direttore del Corriere della Sera Fontana, che ha ricordato il suo ormai famoso slogan sull’autonomia differenziata “no money no party”, Occhiuto ha osservato: «Ho usato un’immagine più volte, dicendo che è come se questa legge fosse composta da tre vagoni. Il primo vagone è quello del 116 della Costituzione, appunto l’autonomia differenziata che la Costituzione dice è una possibilità offerta alle Regioni. Poi però gli altri due vagoni, sono quelli degli articoli 117 e 119 Costituzione dove – ha rilevato Occhiuto – non ci sono possibilità, ci sono obblighi che la Costituzione mette in capo allo Stato: l’obbligo di garantire i diritti sociali e civili allo stesso modo sia che uno risieda a Crotone sia che risieda a Sondrio e l’obbligo di fare la perequazione per garantire la possibilità che tutti i cittadini possano fruire allo stesso modo dei diritti. Ha ragione Calderoli quando dice che da 22 anni il tema non è stato affrontato, e devo dire che in questo anno questo governo, grazie all’impegno di Calderoni, ha fatto grandi passi in questa direzione. Se questo treno arriva in stazione e porta le tre cose insieme è un enorme vantaggio anche per il Mezzogiorno».
Occhiuto quindi aggiunge: «Io non ho un pregiudizio verso l’autonomia differenziata anche perché credo che soprattutto chi governa al sud debba archiviare la stagione della rivendicazione che cosa ha prodotto ancora più sperequazione, ancora più sottosviluppo rispetto al passato. Io non ho difficoltà a cogliere la sfida della competitività anche con altre regioni. Dico però che l’autonomia differenziata è una possibilità offerta alla Costituzione. I cittadini del Sud aspettano da tanti anni che i loro diritti però siano garantiti allo stesso modo dei diritti dei cittadini delle altre regioni. non più, attraverso il criterio ingiusto della spesa storica, ma attraverso i livelli essenziali alle prestazioni e i fabbisogni standard. Il tema non è solo definire i fabbisogni per finanziare i diritti sociali e civili allo stesso modo in tutto il territorio, dico a Calderoli non solo quelli oggetto di intesa ma i diritti civili e sociali tutti. E allora per quello ho detto sì all’autonomia differenziata ma a condizione che si realizzino anche gli altri due obblighi, obblighi non possibilità offerte dalla legge di attuazione del titolo V di Calderoli. Calderoli ricorderà che la previsione di inserire nella legge una norma che dà la possibilità di fare intese solo dopo aver definito i Lep nasce da una mia sollecitazione e nel secondo testo lui inserì questa norma perché la chiesi io attraverso il mio partito però è evidente che non abbiamo pregiudizi ma abbiamo il dovere, l’obbligo di difendere le ragioni dei cittadini del Mezzogiorno chiedendo al Governo, allo Stato di farsi carico delle risorse che occorrono per garantire l’uniformità dei cittadini rispetto alla fruizione di questi diritti. In questo senso – ha aggiunto Occhiuto – ho voluto dire no money no party». A concludere, rispondendo alle dichiarazioni di tutti i partecipanti al panel, Calderoli ha sostenuto: «Se io dovessi fare una legge per portare avanti il consenso di quelle regioni l’avrei fatto nella logica di tenermi il residuo fiscale. La legge è stata fatta esattamente in direzione opposta, però riconosciamo anche una cosa, e questo deve essere chiarito anche rispetto al no money no party. Noi abbiamo detto che i livelli essenziali delle prestazioni devono essere garantiti su tutto il territorio nazionale. Giustamente il presidente Occhiuto dice che c’è scritto in Costituzione, ma ci si doveva svegliare svegliare dopo vent’anni a vedere cosa c’era scritto in Costituzione? O si poteva iniziare a farlo anche prima? lo si scopre oggi per l’autonomia differenziata e prima i Lep erano una cosa eterea? Quello che non funziona – ha rimarcato Calderoli – non è l’autonomia differenziata che non c’’è ma il sistema attuale. L’altro giorno sono stato in Abruzzo e ho visto quanto è cresciuto. Allora è possibile far crescere il Mezzogiorno così com’è cresciuta la regione Abruzzo? Io ci credo perché qui è qualità degli amministratori riuscire a farli crescere e io sono convinto che con la visione che ha in testa sulla Regione Calabria – poi magari litigheremo sul no money no party – sono convinto che Occhiuto quegli indici li farà cambiare».
A margine di Atreju anche il capitolo Ponte sullo Stretto per Occhiuto: per le risorse del Fondo sviluppo e coesione da destinare al Ponte sullo Stretto, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Matteo Salvini «aveva parlato con me e Schifani. Schifani si era detto disponibile a investire 1,3 miliardi dell’Fsc, io avevo dato la disponibilità per 200 milioni, in ragione del fatto che il Ponte comprende anche opere che stanno in Calabria. Ho chiesto a Salvini che queste risorse fossero ampiamente recuperate nell’investimento che il governo deve fare sulle infrastrutture della mia Regione», ha detto Occhiuto secondo quanto riporta l’Agenzia Nova «A nulla serve il Ponte se non si fanno le infrastrutture che servono a collegarlo al resto del Paese. Il Ponte è importante se diventa un attrattore di altri investimenti. Il Sud ha bisogno di un importante investimento infrastrutturale che il governo sta mettendo in campo», ha aggiunto. (redazione @corrierecal.it)
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