GENOVA «Nei prossimi mesi e anni il nostro lavoro aumenterà perché in Liguria stanno arrivando e arriveranno tantissimi soldi da Pnrr e non solo. Bisognerà potenziare i controlli». Lo ha detto il capocentro della Direzione investigativa antimafia di Genova, il colonnello Maurizio Panzironi a margine della presentazione del calendario 2024 nel quale viene illustrata, tra l’altro, la nuova organizzazione territoriale del corpo. L’allarme sulle possibili infiltrazioni mafiose nei lavori per la nuova Diga foranea del porto di Genova e per l’ampliamento del bacino portuale di Sestri Ponente era già emerso nella relazione semestrale della Dia. «Le mafie poi potrebbero insinuarsi nell’economia anche attraverso l’usura e l’acquisizione di piccole e medie imprese in difficoltà per la crisi energetica ed economica. Per questo gli investigatori nel 2023 hanno fatto cinque accessi in cantieri soprattutto a Savona, per la diga foranea e a Vado per lo spostamento a monte della ferrovia. Da ultimo ieri in un parcheggio interrato nel centro di Sanremo, dietro il teatro Ariston, cantiere che ha un valore di 7 milioni. I controlli avvengono anche da remoto con migliaia di screening su imprese e lavoratori grazie alle banche dati». In Liguria si conferma preponderante la presenza della ‘ndrangheta.
x
x