Diciassette domande (o condizioni) per estradare in Italia Valerio Salvatore Crivello, detto “Il palermitano”, il killer della ‘ndrangheta condannato all’ergastolo. Le ha richieste l’autorità giudiziaria tedesca all’Italia per consegnare Crivello. Quest’ultimo si era rifugiato in Germania per sfuggire al carcere a vita per l’omicidio di Pietro Serpa del 2013. L’autorità giudiziaria tedesca, per consegnare al sistema giudiziario italiano l’ex latitante, ha posto all’Italia 17 quesiti, chiedendo lumi alla Corte d’Appello di Catanzaro che aveva spiccato il mandato di arresto per l’uomo, come evidenziato dal Corriere della Sera, sullo stato del sovraffollamento delle carceri italiane e, in particolare, sul «livello di ventilazione della cella; se Crivello potrà avere accesso a tv e giornali; gli esercizi fisici che potrà fare durante l’ora d’aria; il numero dei pasti giornalieri; i metri quadrati della cella dove trascorrerà la detenzione; se avrà una cella singola; se i servizi igienici “sono inclusi nella cella oltre che separati dalla vista altrui». Per Crivello, originario di Paola, nel Cosentino, evidenzia sempre il Corriere, la detenzione in Germania rappresenterebbe una vittoria «perché – spiega l’avvocatessa Alessandra Adamo che difende Crivello – dopo quindici anni di detenzione esiste in quello Stato la revisione della pena». «Sono già trascorsi 90 giorni – ha sottolineato Adamo – e siamo in attesa di sapere come e quando i giudici della Corte d’Appello di Catanzaro risponderanno». L’uomo ha già scontato in Italia 9 anni di carcere.
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