COSENZA «È comprensibile l’allarme che si è creato nell’immaginario collettivo, ma i nostri ambienti sono assolutamente sicuri». È quanto afferma al Corriere della Calabria il direttore sanitario dell’ospedale Annunziata di Cosenza Francesco Zinno. Interrogato sul caso delle mosche ritratte in un video all’interno di una sala operatoria del nosocomio cosentino ribadisce ed assicura: «Sicuramente non è accaduto in questi giorni. Nel 2022 c’è questo audit in cui si riporta la presenza di una mosca in una sala operatoria, ma questo mette in evidenza che si tratta di un fatto eccezionale. Se non lo fosse, non sarebbe riportato in un audit. Sono assolutamente certo che non si tratta di un fatto abituale».
Il direttore Zinno si concentra anche sullo stato generale dell’Ospedale. «Sicuramente l’Ospedale Annunziata – dice – ha una serie di problematiche di vecchia data, legate anche in parte alla vetustà della struttura, in gran parte degli anni ’30 e quindi non idonea alla sanità moderna. Presenta dei requisiti di base, però in molte situazioni abbiamo delle condizioni tali che non ci permettono di fare grandi interventi strutturali. Le infrastrutture sono talmente vecchie che di fatto permettono di fare sistemazioni non consone alla sanità moderna. Tuttavia, la situazione è sotto controllo». Problemi strutturali che potrebbero essere risolti dal nuovo ospedale a Cosenza. «Sarebbe la risoluzione di una grandissima parte dei problemi. Anche perché poi lavorare in ambienti consoni e moderni facilita tutti i percorsi, ottimizza anche le risorse umane e tecnologiche».
Sul caso della mosca, secondo Zinno, i pazienti possono essere tranquilli. «Tutti gli ospedali, compreso il nostro, hanno dei nuclei dedicati alla valutazione della sterilità. Le aree critiche come per esempio le sale operatorie, i laboratori, o il servizio trasfusionale, vengono sottoposti in maniera periodica e secondo degli standard di carattere nazionale a controlli microbiologici serrati. In ognuno di questi controlli abbiamo avuto un responso assolutamente nella norma». Sicurezza confermata anche dal fatto che «negli ultimi periodi l’incidenza delle infezioni ospedaliere in generale è molto diminuita. Dunque, i lavori che di recente sono stati fatti hanno sicuramente aumentato le capacità dell’ospedale di Cosenza di rispondere ai fabbisogni». Dopo il caso sollevato, l’azienda aveva invitato il presidente del Consiglio comunale Mazzuca a fare un sopralluogo. «Ovviamente nei limiti, ma può venire chiunque a effettuare un sopralluogo se serve a garantire che la tranquillità dei pazienti».
Preoccupa invece maggiormente la centrale di sterilizzazione. «L’azienda è consapevole che gli ambienti sono vetusti e gli apparecchi non sono modernissimi, però la certezza è che le norme e la buona conduzione in un’azienda prevedono che ci siano dei controlli stringenti. Nella centrale di sterilizzazione gli strumenti sono assolutamente a norma e garantiscono la sterilità della strumentazione». Tuttavia, evidentemente consapevoli del limiti esistenti Zinno sottolinea il valore degli investimenti effettuati «In questi ultimi giorni stanno cominciando ad arrivare tutte le strumentazioni che sono state acquistate con i fondi Por. Parliamo di circa 10 milioni di strumentazioni innovative in molti casi». Per questo, aggiunge, l’allarme tra la popolazione «deve essere superato, perché i locali, le strutture dell’Ospedale di Cosenza sono assolutamente sicuri e su questo siamo pronti a dare l’evidenza. È chiaro che il paziente tante volte non è tenuto a conoscere i dettagli, però ribadisco che a cadenza fissa vengono fatti i controlli microbiologici di tutte le superfici, delle sale operatorie. In ogni caso, troviamo riscontri assolutamente nella norma».
Per l’Agenas, l’ospedale di Cosenza è tra i meno efficienti d’Italia. Per Zinno, tuttavia, si tratta di dati che «si basano su tanti parametri». «Sicuramente quello strutturale è un parametro importante, ma è altrettanto importante quello delle strumentazioni. Agenas va a valutare anche l’innovatività della strumentazione che è in possesso di una struttura ospedaliera. Nel 2021-2022 quando l’Agenas ha presentato quei dati, la situazione era abbastanza impegnativa». Condizione che potrebbe cambiare, sottolinea Zinno, con l’arrivo dei nuovi strumenti macchinari, dalla Tac agli acceleratori lineari.
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