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‘Ndrangheta in Piemonte, un terzo dei “locali” è presente nel Canavese

È quanto emerge nel rapporto della Divisione investigativa antimafia. Il procuratore di Torino Saluzzo: «La mafia è accanto a noi»

Pubblicato il: 14/12/2023 – 19:03
‘Ndrangheta in Piemonte, un terzo dei “locali” è presente nel Canavese

CATANZARO La maggior parte dei locali di ‘ndrangheta del Piemonte si trova nel Canavese. È quanto emerso negli ultimi mesi con la scoperta in quel territorio di un locale vicino alla cosca Alvaro di Sinopoli. Nel rapporto della Divisione investigativa antimafia, emerge che 5 locali, circa un terzo delle 16 cellule presenti in Piemonte, sono nel Canavese. Ciò a dimostrazione del fatto che ormai la ‘ndrangheta si sia insediata stabilmente nel Nord Italia (in tutto risultano al momento 46 locali). Come riportato da lasentinella.gelocal.it, oltre a Ivrea, sono conosciute la ’ndrina di Cuorgné, emanazione canavesana dei locali di Mammola, quello di San Giusto, legata a Gioiosa Jonica, e quelli tra Rivarolo e Salassa, vicini alla locale di Bagnara Calabra. Bisogna poi aggiungere a questi i locali di Volpiano, Rivoli e Chivasso.

Francesco Saluzzo
Francesco Saluzzo

«La mafia è accanto a noi»

Nel rapporto della Dia, in riferimento al Piemonte e alla Valle d’Aosta, il procuratore generale di Torino Francesco Saluzzo afferma che la «la mafia è accanto a noi, come hanno dimostrato i processi celebrati nel mio distretto, che in questi ultimi anni hanno mostrato la geografia mafiosa a livello regionale, resa possibile anche dalla complicità di tante persone piemontesi che, dal fare affari al subire silenziosamente al voltarsi dall’altra parte, hanno consentito la sempre maggiore penetrazione nel tessuto sociale del nostro territorio».

Gabriella Viglione


Nei giorni scorsi, durante un evento organizzato da Libera di Ivrea, la procuratrice capo nel comune piemontese Gabriella Viglione ha detto che nonostante le operazioni “Minotauro”, “Cerbero” e Platinum”, le infiltrazioni della mafia sul territorio siano ancora forti ed evidenti. Viglione ha citato l’ultima relazione annuale dell’antimafia che mette in luce i legami tra le ‘ndrine e le forze imprenditoriali del canavese, interessati ai fondi del Pnrr e agli appalti.

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