Periodicamente tornano espressioni razziste che si credevano riferibili a un passato fatto di stereotipi e luoghi comuni, invece rieccole, e oggi ci sono anche i social a fare da cassa di risonanza: Niccolò Fraschini, consigliere comunale di Pavia eletto con una lista civica di centrodestra, dopo le uscite contro i napoletani adesso prende di mira la «Calabria Saudita», come la definisce in un commento su Facebook a corredo della nuova immagine di copertina della sua collega della Lega Maria Eugenia Marchetti, attaccata in quanto leghista («Quel simbolo glorioso, tradito da uno con la Felpa per prendere 4 voti in Calabria Saudita»). «E a chi gli fa notare che non si trattava di “quattro voti” – si legge su Fanpage, che riporta la notizia – ma molti di più risponde: “Anche 1 per me sarebbe stato di troppo. Serviva, serve e servirà un partito che rappresenti SOLO il Nord. La questione settentrionale esiste ancora ed è un tema fondamentale, anche se poco ‘mediatico’ ormai”. Una posizione politica ovviamente legittima o quantomeno a cui siamo già abituati. Il problema infatti sta nel definire, magari pensando di fare una battuta, “Calabria Saudita”. Soprattutto se a farlo è un esponente delle istituzioni». La testata partenopea ricorda che «Fraschini non è nuovo a questo tipo di esternazioni. A marzo del 2022 il consigliere comunale di Pavia pubblicò una storia su Instagram in cui riprendeva il vergognoso striscione esposto nei pressi dello stadio di Verona dai tifosi in cui si suggeriva ai russi di bombardare Napoli invece dell’Ucraina, dandone perfino le coordinate. Mentre tutti criticarono quell’iniziativa, Fraschini la rilanciò sui suoi social proponendo un sondaggio: “Se una potenza straniera invadesse l’Italia, a quale città sareste disposti a rinunciare? E perché proprio Napoli? Fate la vostra scelta: Napoli o Napoli”».
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