VIBO VALENTIA Si sarebbe soltanto ispirato alle scene tratte dal film “Ultras”, in onda sulla piattaforma streaming Netflix. Per queste ragioni i giudici del Tribunale Amministrativo Regionale hanno accolto la sospensiva – mirata all’annullamento – del Daspo (divieto di accesso a manifestazioni sportive) inflitto a un tifoso della Vibonese, Giovanni Pio Nucera, difeso dall’avvocato Giuseppe Di Renzo del foro di Vibo Valentia.
Il Daspo era stato emesso dal Questore di Vibo Valentia nei confronti del tifoso che, secondo quanto era emerso, in occasione della gara “U.S. Vibonese Calcio – F.C. Lamezia Terme”, svoltasi presso lo stadio L. Razza di Vibo Valentia lo scorso 18 ottobre e valevole per la Coppa Italia di serie D, nel corso della prima frazione di gioco e durante l’intervallo, il soggetto in parola, munito di megafono, si rendeva promotore di cori offensivi ed oltraggiosi nei confronti delle forze di polizia.
A parere del Tar, però, sebbene la condotta sia certamente stigmatizzabile, non si tratterebbe di cori «offensivi e oltraggiosi» ma una sorta di citazione cinematografica. Inoltre, sempre secondo i giudici del Tribunale amministrativo, in riferimento ancora la tifoso “lanciacori” sarebbe “esagerata” l’affermazione secondo cui «il rifiuto di fornire le proprie generalità e i documenti di riconoscimento» al momento del filtraggio dimostrerebbero «l’intenzione di porre in essere successivamente la condotta contestata che, peraltro, come anticipato, non è sfociata in alcun episodio di violenza o di turbativa dell’ordine pubblico e sicurezza». I giudici, inoltre, hanno deciso per la sospensione del Daspo perché «impedirebbe al ricorrente la partecipazione a concorsi e in genere la possibilità di inserimento nel mondo del lavoro». (In copertina foto “Ultras” su Netflix)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x