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Ecomostro abbattuto a Melissa, le reazioni: «Lo Stato si riappropria del territorio»

Coro di consensi da parte del mondo della politica e non solo: «Importante segnale da parte della Regione Calabria»

Pubblicato il: 17/12/2023 – 19:44
Ecomostro abbattuto a Melissa, le reazioni: «Lo Stato si riappropria del territorio»

MELISSA Dal sequestro alla confisca definitiva fino alla demolizione con 400 kg di esplosivo che lo hanno polverizzato in pochi secondi, è durato 16 anni l’iter giudiziario che riguardava palazzo Mangeruca, un edificio abusivo di sei piani esteso 6 mila metri quadrati, realizzato lungo la strada statale 106 in territorio del comune di Melissa, nel crotonese, a ridosso di un tratto di mare fra i più suggestivi della Calabria. Tanti i commenti dal mondo della politica e non solo.

Le reazioni

«La demolizione di Palazzo Mangeruca a Torre Melissa, dopo una serie di annunci fatti nel tempo da varie amministrazioni regionali nel corso degli anni, è un rilevante ed importante segnale da parte della Regione Calabria nella lotta all’abusivismo edilizio». Lo affermano, in una nota congiunta, Anna Parretta, presidente di Legambiente Calabria e Stefano Ciafani, presidente di Legambiente nazionale aggiungendo che «la Calabria, come reiteratamente segnalato nei nostri dossier, è interessata da un persistente e grave fenomeno di abusivismo edilizio, a cui non sono estranei interessi riconducibili alla criminalità organizzata». «La gravità della situazione dell’abusivismo edilizio, che Legambiente denuncia da tempo, in particolare nel Mezzogiorno – aggiungono Parretta e Ciafani – è tale da richiedere un forte impegno da parte di tutte le istituzioni, a partire del governo nazionale, ma dalla Calabria arrivano anche segnali positivi. La direzione intrapresa dalla Regione è doverosa: sul territorio calabrese non vogliamo più vedere ecomostri come Palazzo Mangeruca, che costituiscono ferite inferte al territorio segnando, per anni, l’immaginario collettivo e pregiudicando la bellezza e le possibilità di sviluppo ecosostenibile della regione. Chiediamo alla Regione Calabria – sostengono i vertici calabresi e nazionali dell’associazione ambientalista – di proseguire con determinazione nella lotta agli ecomostri presenti sul territorio regionale, supportando i Comuni anche sotto il profilo finanziario, nelle azioni di abbattimento e del successivo ripristino del territorio. Ma sono necessarie anche concrete attività di controllo e vigilanza sull’attività urbanistica ed edilizia, per prevenire l’abusivismo edilizio e fermare il consumo di suolo».
«L’abbattimento dell’ecomostro di Melissa ha un duplice valore: da un lato viene sgretolato un simbolo del potere mafioso sul territorio, affermando una vittoria dello Stato sulle cosche che sfregiano il territorio, dall’altro si sana quella ferita ambientale, facendo sì che nuove strutture destinate al turismo si riprendano gli spazi occupati per decenni dal cemento». Lo dice all’Adnkronos la sottosegretaria all’Interno Wanda Ferro, dopo che palazzo Mangeruca è stato abbattuto con 400 chili di esplosivo. «Il governo Meloni sta dedicando grande impegno al destino dei beni confiscati alla criminalità, perché vengano riutilizzati a fini sociali o per realizzare presidi dello Stato, o perché vengano abbattuti quando inutilizzabili o abusivi, come nel caso di palazzo Mangeruca», ha rivendicato Ferro, secondo cui «l’abbattimento di oggi è il frutto di una grande sinergia tra tutte le istituzioni coinvolte, dalla magistratura all’Arma dei Carabinieri, alla Prefettura di Crotone, all’Agenzia nazionale per i beni confiscati, dal governo nazionale alla Regione Calabria che con il presidente Roberto Occhiuto e l’ex assessore Fausto Orsomarso ha finanziato quest’opera di bonifica che dà un segnale chiaro di legalità e di difesa del territorio».
«Oggi in Calabria lo Stato cancella con decisione i simboli della’ndrangheta con la demolizione dell’ecomostro di Melissa (Crotone), un ex mobilificio realizzato dalla mafia circa 40 anni fa. Non posso che plaudere all’operato del presidente Roberto Occhiuto per una giornata che segna lo stacco culturale tra le istituzioni e le organizzazioni criminali e conferma la forza della legalità contro ogni forma di sopraffazione. C’è una rivoluzione da compiere e in questo periodo lo Stato sta mostrando una straordinaria determinazione nella difesa dei valori fondamentali della nostra società. Bene così». Lo afferma Mauro D’Attis, di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Antimafia
«È stato emozionante assistere alla demolizione dell’ecomostro a Torre Melissa. Si è trattato di un momento importante nell’affermazione della presenza dello Stato nel territorio, non solo a livello simbolico, poiché realmente questo spazio sarà restituito alla collettività. E piace, infatti, anche l’idea avanzata dall’amministrazione comunale, finanziata dalla Regione, della nuova destinazione d’uso dell’area, che presto ospiterà un campeggio». Lo afferma, in una nota, il capogruppo del M5s alla Regione, Davide Tavernise. «Una proposta – aggiunge Tavernise – che mira a valorizzare questa bellissima porzione di costa ionica e che si inserisce perfettamente in quella che è la tendenza, in continua crescita, del turismo itinerante. Proprio su questo tema, il 30 novembre scorso ho depositato una proposta di legge per normare il settore in costante sviluppo al fine di valorizzare maggiormente le bellezze della nostra terra. Una terra stupenda e dalle mille sfaccettature, quella calabrese, che deve essere difesa dall’arroganza delle organizzazioni mafiose e accompagnata in un processo di crescita e sviluppo che per troppo tempo le è stato negato». «Oggi la Stato – sostiene ancora il capogruppo M5s alla Regione – ha dimostrato che una Calabria diversa è possibile, ora tocca alla politica creare le basi per questa trasformazione».
«L’abbattimento dell’ecomostro è un forte atto simbolico e dimostra che in Calabria non facciamo, come avrebbe detto Leonardo Sciascia, antimafia di facciata. Abbiamo fatto tante cose in un anno di governo, abbiamo catturato i due più grandi latitanti mafiosi, abbiamo con Wanda Ferro rimpolpato gli organici delle forze dell’ordine. Pensare di avere sconfitto le mafie sarebbe illusorio, giacche hanno cambiato volto ma stiamo riuscendo a fare capire la sovranità dello Stato nelle aree della Calabria e del Sud». Lo afferma il vicecapogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Alfredo Antoniozzi, componente della commissione antimafia.

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