CITTÀ DEL VATICANO Per il Vaticano sono possibili «benedizioni di coppie in situazioni irregolari e di coppie dello stesso sesso, la cui forma non deve trovare alcuna fissazione rituale da parte delle autorità ecclesiali, allo scopo di non produrre una confusione con la benedizione propria del sacramento del matrimonio». Lo afferma il Dicastero per la Dottrina della Fede. La benedizione – si spiega – arriva da Dio «su coloro che, riconoscendosi indigenti e bisognosi del suo aiuto, non rivendicano la legittimazione di un proprio status». Via libera dunque alla benedizione «non inserita in un rito liturgico». È la linea che era stata anticipata dal Papa in risposta ad alcuni “dubia” ad ottobre.
Le nuove indicazioni sulle possibili benedizioni delle coppie irregolari e dello stesso sesso prendono in considerazione «diversi quesiti giunti a questo Dicastero – afferma la Dottrina della Fede in premessa al documento diffuso oggi – sia negli anni scorsi che in tempi più recenti. Per la sua stesura, come è prassi, sono stati consultati degli esperti, si è avviato un congruo processo di elaborazione e se ne è discussa la bozza al Congresso della Sezione Dottrinale del Dicastero. Durante questo tempo di elaborazione del documento, non è mancato il confronto con il Santo Padre. La Dichiarazione è stata, infine, sottoposta all’esame del Santo Padre, che l’ha approvata con la sua firma», riferisce il Prefetto, il cardinale Victor Manuel Fernandez.
«La nuova dichiarazione del Vaticano “Fiducia supplicans” rappresenta un importante passo avanti nel ministero della Chiesa nei confronti delle persone Lgbtq e riconosce il profondo desiderio di molte coppie cattoliche dello stesso sesso per la presenza di Dio nelle loro relazioni d’amore». Lo sottolinea su X padre James Martin, il gesuita americano che è tra i maggiori sostenitori nella Chiesa della pastorale per le persone omosessuali. «Si tratta anche di un netto cambiamento rispetto la conclusione ‘Dio non benedice e non può benedire il peccato’ di appena due anni fa. La dichiarazione apre la porta alle benedizioni non liturgiche per le coppie dello stesso sesso, qualcosa che in precedenza era vietato a vescovi, sacerdoti e diaconi. Insieme a molti sacerdoti, ora sono felice di benedire i miei amici nelle unioni dello stesso sesso», afferma padre Martin.
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