MENDICINO Il Parco degli Enotri ospita l’ultimo atto del sindaco dimissionario di Mendicino, Antonio Palermo. La sede è quella che nel corso degli anni trascorsi alla guida della città del cosentino ha sempre ospitato la conferenza di fine anno del primo cittadino.
Nel 2023, la «la maggioranza che mi sosteneva è venuta meno» ricorda Palermo che non risparmia una frecciata ai suoi ex compagni di viaggio, diventati “franchi tiratori”. «Se avessi continuato per un altro anno a governare la città con questa maggioranza, avrei incontrato troppe difficoltà. Ho rinunciato al mio compenso da sindaco (poco più di 3mila euro ndr) ed ho preferito non prendere in giro i miei concittadini e gli elettori». L’iniziativa di fine consiliatura è l’occasione per ripercorrere «i tanti storici cambiamenti avvenuti in questi anni, le tante opere e i nuovi servizi realizzati, le molte innovazioni apportate, i tanti finanziamenti ottenuti e i risultati di risanamento del bilancio comunale». Palermo snocciola numeri e dati, dai 16,5 milioni di opere pubbliche ai 9 milioni destinati al welfare e alle famiglie meno abbienti fino alle risorse investite nell’efficientamento energetico. E poi le ottime performance registrate nella raccolta differenziata che sono valse a Mendicino il titolo di comune riciclone. «Al momento del mio primo insediamento, le strade di Mendicino erano piene di rifiuti, i cassonetti stracolmi di immondizia». Non solo. L’ex primo cittadino rivendica l’azione di riqualificazione e valorizzazione del centro storico grazie «al Musa, il Museo Urbano della Seta all’Aperto». Decine di writer di fama nazionale ed internazionale hanno ridato nuova luce ad alcuni edifici nel cuore della parte storica della città riempiendoli di colori e disegni.
Quando si sofferma sulle difficoltà incrociate lungo il cammino, spesso tortuoso e pieno di insidie, Antonio Palermo richiama l’azione di contrasto non solo dell’opposizione in Consiglio comunale ma anche degli “oppositori”. D’altro canto, la conclusione anticipata del suo mandato e della sua esperienza di governo sono frutto della mancata fiducia della “sua” maggioranza. Un cortocircuito verificatosi già nel corso della prima consiliatura quando, l’ex membro della giunta Palermo, Francesco Gervasi, denunciò il caso del festival “Radicamenti“. «Nel 2017 la Corte dei Conti ha avviato due procedimenti contabili per presunti danni erariali nei confronti di dirigenti e membri della giunta comunale, scrisse il consigliere comunale di opposizione». Sul punto Palermo si dice sicuro di ottenere giustizia, in tribunale, e non si pente di nulla: «Rifarei tutte le scelte, anche se dovessi ricevere una condanna». Seduto in prima fila, applaude anche Angelo Greco. Che dopo circa dieci anni di esperienza come vicesindaco si candiderà alle prossime comunali a guidare la città. «Una persona leale», dice Palermo che ringrazia tutti coloro che hanno sostenuto il suo impegno alla guida dell’amministrazione mendicinese, dalla presidente del Consiglio Comunale di Nathalie Crea all’assessora Margherita Ricci fino ai dipendenti comunali.
E ora? Inevitabile una domanda sul futuro. Antonio Palermo lascia la politica o rilancia? L’ex primo cittadino si dice a disposizione del futuro amministratore della città, «a patto che lavori per continuare sul solco della precedente consiliatura». Sulla ipotesi (ancora la vaglio) di un “terzo” mandato, Palermo è lapidario: «Ho dato tutto in questi 10 anni, sono sereno e soddisfatto di quanto fatto fino ad oggi». (f.b.)
x
x