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«Medusa, uccisa da Perseo, violentata da Poseidone»

«Vittima di sopraffazione e violenza, Medusa continua a rappresentare, purtroppo, un mito sempre più attuale che salta alla mente sovente, ogni qualvolta sentiamo dell’ennesimo caso di stupro, del…

Pubblicato il: 18/12/2023 – 15:57
di Francesca Russo
«Medusa, uccisa da Perseo, violentata da Poseidone»

«Vittima di sopraffazione e violenza, Medusa continua a rappresentare, purtroppo, un mito sempre più attuale che salta alla mente sovente, ogni qualvolta sentiamo dell’ennesimo caso di stupro, dell’ennesimo caso di femminicidio – in Italia uno ogni 72 ore – dell’ennesimo caso di violenza, qualsiasi essa sia. Vite spezzate, una dopo l’altra, senza pietà. A morire una donna, ad uccidere un uomo. Ed è bene continuare a parlarne anche se ora pare sia calata l’attenzione dopo le ultime vicende. Ed è così che ancora oggi ci sono donne che per aver trovato il coraggio di imporsi, di rifiutare un sentimento ormai finito, finiscono per incarnare sfortunatamente il mito della Gorgone, donna bellissima e desiderata che rifiuta il suo stalker Poseidone, il quale, colpito nell’orgoglio, la stupra consumando così la propria vendetta, per poi essere uccisa da Perseo. Ed ecco allora che l’efferatezza di un uomo e di un amore tossico inscenato dagli antichi greci, rimane immutata nel tempo anzi, incancrenisce. Nulla è cambiato da allora e tante sono le Medusa dei giorni nostri a fare i conti con la violenza e l’inaccettabile concezione patriarcale che la donna si trova a fronteggiare. Ma si tratta davvero di patriarcato? O sarebbe meglio, a questo punto, e vista l’era scivolosa in cui siamo finiti, di parlare di assoluta anestesia sociale. Si vive per inerzia, ci si convince dell’inutile, ci si impregna di noia e giustificazioni ingiustificabili. L’epoca dei “si” dove tutto si può e il rifiuto diventa un affronto, un oltraggio di cui vendicarsi. Un quesito su cui varrebbe la pena davvero approfondire.
Molestata e uccisa, Medusa sembra impersonare le decide di donne che, dall’inizio dell’anno, sono state freddate dal proprio partner. Ma anche le donne che vivono situazioni ambigue, vittime di soprusi mentali e fisici. Donne che come Medusa, hanno trovato il coraggio di denunciare e imporre la propria volontà ma che, purtroppo, sono rimaste sole e inascoltate. Donne vittime due volte. Storie di violenza e ferocia dunque, che non danno scampo mentre il persecutore, l’assassino, avanza indisturbato, pronto a tutto come Poseidone, come Perseo. Nulla è cambiato dal mito e nulla forse, purtroppo, cambierà! E allora ci si chiede: in che modo potranno le donne riscattarsi, “pietrificare” l’aggressore, respingerlo ai margini del mondo, del carcere.
E quanti Poseidone dovremo ancora stanare? Quanti assassini dovremo ancora rincorrere, quanti estradare. E quanti invece realmente pagheranno per quello che hanno fatto? Quante donne Medusa dovremo ancora piangere perché colpevoli di essere libere o lottare per esserlo».

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