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scuola e lavoro

Operatore socio-sanitario, accordo tra Regione e Usr per la formazione degli studenti

Sottoscritta l’intesa per avviare percorsi formativi sperimentali negli istituti professionali per la sanità e l’assistenza sociale

Pubblicato il: 18/12/2023 – 13:28
Operatore socio-sanitario, accordo tra Regione e Usr per la formazione degli studenti

CATANZARO Al via percorsi formativi sperimentali finalizzati all’acquisizione della qualifica di operatore socio-sanitario (Oss): i corsi di formazione saranno attuati negli istituti professionali per la sanità e l’assistenza sociale della Calabria e negli enti di formazione accreditati dalla Regione Calabria. Lo start è avvenuto oggi con la sottoscrizione di un accordo triennale tra Regione Calabria e l’Ufficio scolastico regionale: a siglarlo la vicepresidente della Giunta con delega all’Istruzione, Giusi Princi, che ha ricordato la sinergia con l’assessore al Lavoro Calabrese, e la direttrice dell’Usr, Antonella Iunti.

Gli interventi

«Questo accordo – ha sostenuto Princi – è una pagina importante perché al momento noi abbiamo in Regione Calabria 10 istituti professionali con indirizzo socio-sanitario ma che non danno alcuna qualifica per cui i ragazzi al termine del percorso vengono equiparati ai ragazzi frequentanti qualsivoglia istituto della Calabria. Noi, grazie all’assessore Calabrese, d’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, abbiamo dato dignità agli studenti e quindi agli indirizzi socio-sanitari della Regione Calabria. Infatti permetteremo, attraverso un percorso integrato realizzato con apposite convenzioni con gli enti professionali riconosciuti dalla Regione Calabria, permetteremo ai ragazzi di conseguire la qualifica di Oss, per cui diamo dignità professionali a questi istituti, avviciniamo gli studenti al mondo del lavoro perché i ragazzi, concluso il percorso quinquennale, attraverso l’esame di qualifica, potranno direttamente avere la qualifica e mettersi nel mondo professionale». Per Iunti «il protocollo è un’occasione importante per vari motivi. Il primo perché ovviamente il momento storico richiede ovviamente delle figure che abbiano qualifiche particolari nel contesto appunto socio-sanitario. ER poi si tratta di uno strumento in più che diamo ai nostri ragazzi per potersi inserire nel contesto lavorativo». (redazione@corrierecal.it)

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