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il progetto

Panettoni e dolci prodotti dai detenuti, a Catanzaro la solidarietà diventa integrata

Iniziativa della Camera Penale con la collaborazione di imprenditori per trasformare il carcere da luogo di emarginazione a luogo di inclusione

Pubblicato il: 19/12/2023 – 18:38
Panettoni e dolci prodotti dai detenuti, a Catanzaro la solidarietà diventa integrata

CATANZARO Un laboratorio di pasticceria in carcere per offrire un’opportunità di lavoro ai detenuti dando il massimo valore alla funzione rieducativa della pena. E’ questo il progetto messo in campo dalla Camera penale di Catanzaro in collaborazione con alcuni imprenditori del capoluogo: il frutto di questo progetto è la produzione di panettoni particolarmente gustosi che serviranno a fini sociali e soprattutto testimoniano l’importanza di dare dignità ai detenuti e di trasformare il carcere da luogo di emarginazione a luogo di inclusione.

Il progetto

«Questo progetto – ha spiegato il presidente della Camera Penale di Catanzaro, l’avvocato Francesco Iacopino – si propone di avviare un percorso lavorativo in carcere e oggi è possibile realizzarlo grazie alla sensibilità dell’imprenditoria catanzarese. Quando abbiamo fatto visita ad agosto nel carcere di Siano, ci siamo resi conto che vi era una straordinaria realtà, un laboratorio di pasticceria che aveva delle potenzialità enormi. Ci siamo subito detti che era importante cercare di avviare anche a Catanzaro, non diversamente da come avviene in altre realtà Penso a Napoli, dove c’è una sartoria in carcere voluta da “Marinella”, che realizza cravatte per la polizia penitenziaria. Penso a Regina Celi, dove c’è un’attività lavorativa che si occupa di torrefazione. Penso a Padova, anche lì un percorso lavorativo, si preparano degli ottimi panettoni. Abbiamo ritenuto che anche Catanzaro dovesse raccogliere questa sfida e offrire delle opportunità di lavoro ai detenuti. La nostra attività è stata un po’ quella di fare da ponte tra l’istituto penitenziario e l’imprenditoria catanzarese. Il progetto prevede l’impiego con regolare assunzione di quattro detenuti ma puntiamo ad aumentare questo numero».  

Il ruolo degli imprenditori

Iacopino ha evidenziato la bella risposta dell’imprenditoria catanzarese, in particolare degli imprenditori Luigi Rotundo e Maurizio Mottola di Amato: «Sapevamo che avrebbero detto sì perché sappiamo che c’è tanta sensibilità nei nostri imprenditori. Abbiamo iniziato un progetto sperimentale. Ringrazio l’avvocato Mottola di Amato e il signor Rotundo perché da subito hanno raccolto questa sfida e ci hanno sostenuto in questo progetto che oggi vede finalmente la luce perché sono stati impegnati quattro lavoratori. Noi – ha sostenuto Iacopino – crediamo in una logica di inclusione perché quando si restituisce dignità anche al detenuto attraverso un percorso lavorativo Noi non soltanto permettiamo alla pena di assolvere pienamente alla sua funzione che è quella del reinserimento, ma restituiamo anche alla collettività maggiore sicurezza perché i tassi di recidiva quando un detenuto lavora ed è inserito attraverso la dignità del lavoro sono sostanzialmente insignificanti. L’unione di tutte le forze oggi ci – ha proseguito il presidente della Camera Penale di Catanzaro – permette di scrivere una bellissima pagina per la nostra realtà territoriale. Il volontariato chiama volontariato perché una parte di questi panettoni che saranno venduti dalla grande distribuzione sarà devoluta dai detenuti a un progetto di volontariato per l’acquisto di tute all’Istituto Penale Minorile. Quindi una solidarietà integrata che ci permette di sorridere rispetto anche a prospettive future. Siamo certi che ci saranno altri imprenditori che aderiranno a questa iniziativa ma anche di avviare un ulteriore progetto perché in carcere c’è anche un laboratorio di ceramica e potremo anche sotto questo aspetto valorizzare un ulteriore percorso lavorativo». Iacopino ha poi ringraziato per il lavoro organizzativo gli avvocati responsabili dell’Osservatorio carcere, Vincenzo Galeota e Pietro Mancuso, e ha evidenziato anche l’importante collaborazione della Banca di Montepaone. Secondo l’imprenditore Rotundo «si tratta di una iniziativa interessante dal punto di vista del riscatto di queste persone che hanno avuto una vita diversa e più difficile sicuramente della nostra quindi da parte mia ci sarà un impegno per tutte le iniziative che verranno affinché questa gente possa avere ruolo nella società che sicuramente merita». Di «iniziativa encomiabile sotto tutti i punti di vista» ha parlato anche l’imprenditore Mottola di Amato che ha ricordato anche «la funzione sociale cui devono assolvere le imprese e questa iniziativa lo fa» e si è detto contento che «la mia azienda possa acquistare i panettoni, possa dare una mano a queste persone che nell’ottica del principio rieducativo della pena e del reinserimento sociale devono avere tutto l’appoggio della società dell’imprenditoria. Piccoli ingranaggi di un sistema che deve viaggiare a questa velocità, anzi forse ad una velocità ancora più forte». (redazione@corrierecal.it)

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