Con ricorso presentato dal Procuratore presso il Tribunale dei Minori di Catanzaro era stata richiesta la decadenza della responsabilità genitoriale di un indagato del procedimento penale denominato “Affari di famiglia” G.C. e della moglie F.T. sulla scorta dell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip presso il Tribunale Distrettuale di Catanzaro. Il ricorso della Procura avrebbe voluto dimostrare che i genitori dei minori A.C. e P.C. non erano stati in grado di tutelare i propri figli sulla scorta di un’intercettazione presente nell’ordinanza nella quale, attraverso una lettura capziosa, si era tentato di attribuire ad un gioco la pericolosità riconducibile a soggetti presuntivamente appartenenti alla criminalità organizzata.
Il contesto domestico nel quale era stato effettuato il gioco, sempre secondo l’accusa, sarebbe stato «altamente pregiudizievole per la crescita dei minori e volto a favorire, sin da bambini, l’introiezione di modelli di illegalità e di omertà quali comportamenti condivisi dal circuito familiare».
La difesa degli indagati, rappresentata dagli avvocati Anna Rita De Franco, Giorgia Greco e Tanja Argirò, ha immediatamente impugnato il ricorso proiettando nell’atto difensivo una realtà familiare completamente diversa, dimostrata anche attraverso l’escussione dei minori, dei genitori, e dei servizi sociali. L’istruttoria dibattimentale ha dimostrato che gli indagati, nonché genitori dei minori, sono stati ampiamente in grado di crescere amorevolmente i figli e di inserirli in contesti sociali assolutamente legali e privi di qualsivoglia elemento criminogeno.
Il Tribunale per i Minori di Catanzaro, accogliendo le richieste della difesa ha rigettato il ricorso del pm, ed ha lasciato i figli minori della situazione quo ante in quanto priva di situazioni disfunzionali che avrebbero potuto pregiudicare la crescita e una equilibrata formazione psico fisica dei minori stessi.
Si potrebbe parlare di “figli di un Io minore”, concetto al quale opporsi quale posizione dissonante in un senso comune che non ammette alternative.
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