REGGIO CALABRIA L’ultima è stata ad ottobre, e in tanti hanno pensato che sarebbe stata davvero l’ultima. Invece ecco spuntare una nuova “Omnibus”, l’ennesima di questa legislatura regionale a guida centrodestra. Se la memoria non inganna, dovrebbe essere l’ottava “Omnibus” finora presentata dalla maggioranza, che ha ormai elevato a sistema questa tecnica che ricomprende in un unico testo di legge norme sui temi più svariati e per le motivazioni più disparate. Una tecnica che ha anche attirato le censure della Corte dei Conti ma che evidentemente il centrodestra non intende archiviare. Anche quest’ultima “Omnibus”, depositata dal consigliere regionale di Forza Italia Pasqualina Straface, al solito viene camuffata sotto la comoda sigla della manutenzione di altre leggi – il titolo è “Interventi normativi sulle leggi regionali n. 28/1986, n. 11/2011, n.45/2023, n.39/2023, n. 37/2022, n. 25/2023 e disposizioni normative” – nel senso che procede alla modifica di norme preesistenti, anche recenti per la verità: spazia per “la qualunque, dalle strutture destinate all’accoglienza dei turisti (anzi, le por pertinenze…) alle modalità di pubblicazione degli atti nel Bollettino Ufficiale della Regione, dalla disciplina degli animali da affezione e del randagismo al Consorzio unico di bonifica (varato non più di quattro mesi fa…), dalle carenze di personale infermieristico e medici presso i servizi di elisoccorso alla nuova legge sul mercato del lavoro (riforma varata a giugno…), dal contenimento delle spese per il personale e per il management di enti di sottogoverno della Regione alla gestione complessiva degli stessi enti. In tutto 12 articoli, che non prevede spese tranne quello che prevede la possibilità di ricorrere alle prestazioni aggiuntive per il personale medico ed infermieristico dei servizi di elisoccorso (2,8 milioni). Tutto questo confluisce in questa ennesima “Omnibus” che configura un “patchwork” o un calderone indistinto con norme e temi senza un nesso logico tra di loro: in alcuni casi si tratta di disposizioni necessarie per migliorare una disciplina ovviando a qualche falla iniziale – com’è a esempio la norma che prevede di rendere più concreta la partecipazione delle parti sociali al tavolo regionale sul lavoro no quelle che chiariscono in maniera espressa il trattamento economico che sarà mantenuto dai dipendenti che transiteranno nel nuovo Consorzio di bonifica – e ancora in alcuni casi di disposizioni necessarie ad aggiornare testi ormai anacronistici o ad affrontare una particolare scadenza o urgenza, o a rispettare il principio di leale collaborazione con il governo che minaccia l’impugnazione alla Consulta, ma in altri casi si tratta di disposizioni la cui ratio oggettivamente sfugge. Ma tant’è: una “Omnibus” ogni tanto che male fa?… (c. a.)
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