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Terrorismo, assolto il cosentino Domenico Giorno

Il 43enne, di Luzzi, sospettato di voler diventare un terrorista dell’Isis è stato assolto dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro

Pubblicato il: 21/12/2023 – 9:27
Terrorismo, assolto il cosentino Domenico Giorno

COSENZA Domenico Giorno, 43 anni, di Luzzi, sospettato di voler diventare un terrorista dell’Isis, è stato assolto dalla Corte d’Assise d’Appello di Catanzaro. La sentenza con formula «perché il fatto non sussiste» giunge dopo il verdetto della Suprema Corte di Cassazione, seconda sezione penale, che aveva annullato con rinvio la condanna inflitta all’uomo accusato di auto addestramento al fine di commettere atti terroristici. Gli avvocati Antonio Cortese e Michele Franzese hanno smontato la tesi accusatoria.

L’ipotesi accusatoria

Giorno si era fatto crescere la barba nello stile islamico, aveva imparato a parlare arabo e si era avvicinato allo jihadismo. In particolare, secondo l’accusa rappresentata dalla Dda di Catanzaro, aveva studiato ed imparato a costruire ordigni, preparare attentati ed eludere controlli ed intercettazioni, come un vero “lupo solitario” del terrorismo islamico.
In casa sua, gli agenti trovarono manuali di istruzioni sulla realizzazione di ordigni, tutorial sulla conduzione di operazioni terroristiche, documenti esplicativi sull’auto addestramento per il compimento di attentati, nonché video ed immagini cruente di esecuzioni dell’Isis, riviste ufficiali delle agenzie mediatiche di Isis, Al Qaeda e altri gruppi terroristici, oltre a documenti in lingua araba auto prodotti dall’indagato.
La Suprema Corte di Cassazione aveva accolto i motivi di ricorso presentati e discussi dai suoi legali di fiducia, gli avvocati Antonio Cortese e Michele Franzese del foro di Cosenza, i quali hanno dedotto un vizio di motivazione legato all’omessa valutazione, da parte dei giudici di merito, di argomenti difensivi contenuti in una consulenza tecnica di parte depositata ma non valutata dalla Corte d’Appello Catanzarese.
I difensori hanno dedotto l’insussistenza dell’ipotesi di reato contestata, in considerazione dell’assenza, sul piano materiale, di comportamenti concludenti diretti alla commissione di condotte violente e con finalità terroristiche.
Dopo una carcerazione preventiva durata oltre due anni e trascorsa nel carcere di Sassari (sezione terroristi) e dopo la condanna decretata in primo grado e confermata dalla Corte d’Assise d’appello catanzarese, la complessa vicenda giudiziaria si è risolta con una sentenza di assoluzione. (f.b.)

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